Calocybe gambosa (Fr.) Donk, Nova Hedwigia, Beih. 5: 43 (1962).
Il Calocybe gambosa, già Tricholoma georgii, chiamato comunemente prugnolo (pronuncia /pruɲˈɲɔlo/[1]), matura secondo la tradizione popolare il 23 aprile, giorno della ricorrenza di San Giorgio, ma ovviamente può anticipare o posticipare la sua comparsa anche di alcune settimane a seconda dell'altitudine o dell'andamento stagionale.
Nella prima fase dello sviluppo, il cappello sembra intimamente saldato al gambo e di forma rotondeggiante, poi prende forma emisferica, convessa pianeggiante, infine quasi piana; è tipicamente bianco, ma si possono trovare esemplari di color nocciola chiaro, simile alla crosta di pane, liscio, con il margine involuto; diametro 5-10 cm con cuticola facilmente staccabile.
Smarginate al gambo oppure sinuoso-uncinate, fitte, intercalate da lamellule, di colore bianco tendenti al crema negli esemplari adulti, con filo irregolare.
Sodo, massiccio, talvolta tozzo, assottigliato alla base, misura da 3-8 x 1-3 cm. Di colore biancastro, talvolta con sfumature rosacee verso la base.[2]
Spore: bianche in massa, lisce, ovato-ellittiche, 4-6 x 3-4 µm.
Basidi: clavati, tetrasporici, con giunti a fibbia 17-22 x 4-5 µm.
Molto soda e compatta, bianca.
È un fungo saprofita, cresce in primavera, da aprile a maggio, nei prati o ai margini del bosco, spesso in cerchi. Lo si trova di sovente tra i cespugli di piante spinose come il biancospino (Crataegus monogyna), la rosa canina, il ginepro e il prugnolo (Prunus spinosa) da cui deriva il nome volgare prugnolo oppure spinarolo.
Eccellente, il fungo primaverile più apprezzato e ricercato, ben si presta ad essere conservato sott'olio.
La cosa certa è che in alcune zone d'Italia si celebrano delle "sagre" appositamente dedicate a questo fungo primaverile; in coincidenza di tali manifestazioni lo stesso viene cercato con una passione eguagliata solo da quella dei porcini.
In alcune zone d'Italia la sua presenza è stata gravemente ridotta a causa della raccolta troppo intensiva e dalle metodiche spesso distruttive. Anche nelle zone dove è reperibile, sta diventando sempre più raro.
Infatti, dato che spesso questa specie cresce sotto cespugli o pruni selvatici (spinosi), i cercatori senza scrupoli sono soliti aiutarsi con utensili simili a "rastrelli"; operando in tal modo, non solo raccolgono i carpofori ma finiscono inevitabilmente per distruggere le micorrize presenti nel terreno. Oltre a ciò troppo spesso vengono raccolti esemplari troppo giovani e quindi la sporulazione non può avere luogo.
Per i motivi sopra citati la specie in questione deve essere considerata in pericolo: pertanto se ne sconsiglia la raccolta oppure si raccomanda di prelevarne pochi carpofori e con l'ausilio dell'apposito coltello da cercatori di funghi.
Calocybe gambosa (Fr.) Donk, Nova Hedwigia, Beih. 5: 43 (1962).
Il Calocybe gambosa, già Tricholoma georgii, chiamato comunemente prugnolo (pronuncia /pruɲˈɲɔlo/), matura secondo la tradizione popolare il 23 aprile, giorno della ricorrenza di San Giorgio, ma ovviamente può anticipare o posticipare la sua comparsa anche di alcune settimane a seconda dell'altitudine o dell'andamento stagionale.