Euglena viridis (O.F.Müller) Ehrenberg, 1830 è un'alga primitiva e unicellulare, che contiene circa dieci cloroplasti. È inoltre il più conosciuto rappresentante dei protisti autotrofi della famiglia Euglenaceae.[1]
All'esterno sono presenti strisce proteiche e più internamente c'è la membrana cellulare. In alto è presente una cavità apicale, che serve per inglobare le prede (attraverso la fagocitosi). All'interno sono presenti due flagelli, uno corto che non esce dalla cavità e uno lungo che esce. C'è uno stigma, che è un organello sensibile alla luce, e serve per sapere dove c'è più luce. A questo punto l'Euglena nuota verso la luce per fare al meglio la fotosintesi. Infatti ci sono anche i cloroplasti. Sopra troviamo i pirenoidi, dei granuli di amido. Ci sono vari vacuoli alimentari e un vacuolo contrattile che ha un ruolo decisivo nell'osmoregolazione del protista.
Euglena viridis si muove grazie ai flagelli. Si muove ruotando, fluttuando o strisciando.
Euglena viridis è un organismo mixotrofo, cioè sia autotrofo sia eterotrofo. Infatti grazie allo stigma (macchia oculare) e ai cloroplasti può fare la fotosintesi. Se non c'è luce, quindi non è in grado di nutrirsi con la fotosintesi, diventa eterotrofo. Infatti sono presenti sia vacuoli alimentari sia la cavità apicale, da cui ingloba le prede grazie alla fagocitosi.
Euglena viridis (O.F.Müller) Ehrenberg, 1830 è un'alga primitiva e unicellulare, che contiene circa dieci cloroplasti. È inoltre il più conosciuto rappresentante dei protisti autotrofi della famiglia Euglenaceae.