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Haemophilus influenzae ( Italian )

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H. influenzae è un coccobacillo pleomorfo Gram negativo della famiglia delle Pasteurellaceae. Il suo diametro è di 0.2-2.0 micron, è asporigeno, immobile, aerobio-anaerobio facoltativo, caratterizzato da parassitismo obbligato (deve colonizzare un organismo vivente, non è un batterio ambientale). H. influenzae di tipo b è il batterio più importante nella patologia umana.

Fisiologia e struttura

H. influenzae cresce in agar cioccolato, soprattutto in presenza di alcuni fattori di crescita, denominati X (ematina) e V (NAD). Presenta una capsula polisaccaridica che caratterizza i 7 sierotipi (a, b, c, d, e, e', f). Si distinguono 8 biotipi (I-VIII) sulla base di 3 reazioni biochimiche:

  1. Produzione d'indolo
  2. Attività dell'ureasi
  3. Attività dell'ornitina decarbossilasi

Tra questi deve essere ricordato H. influenzae biogruppo aegyptucus, particolarmente virulento e agente eziologico di congiuntivite purulenta e febbre purpurea brasiliana.

La capsula polisaccaridica di H. influenzae (tipo b) inibisce la fagocitosi mediata dal sistema del complemento. È composta da ribosio, fosfato e ribitolo. Notevole importanza assumuno gli anticorpi anti-capsula (anti-poliribitolfosfato, PRP) che si sviluppano nel soggetto esposto al batterio e al vaccino, poiché sono in grado di garantire protezione duratura. Altri fattori di virulenza sono i pili e le adesine che promuovono l'attacco alle cellule epiteliali. Il LPS sostiene il quadro infiammatorio, mentre i glicopeptidi sono in grado di bloccare l'attività delle ciglia delle cellule bronchiali e di indurre necrosi estesa. Un altro importante fattore di virulenza sono le proteasi, in grado di dissolvere la matrice extracellulare e promuovere l'invasione tissutale e sistemica.

Patogenesi

I ceppi acapsulati colonizzano normalmente il tratto respiratorio superiore. La colonizzazione può esitare nella penetrazione del microrganismo nella sottomucosa nasofaringea; tuttavia, raramente può verificarsi l'entrata nel torrente circolatorio e la distribuzione in altri siti. I quadri più comuni (dovuti a colonizzazione patologica o da diffusione) sono otite media, sinusite, bronchite e polmonite. I ceppi capsulati, in assenza di anticorpi opsonizzanti (soggetti non vaccinati o non precedentemente esposti), possono facilmente colonizzare il torrente ematico e promuovere batteriemia con disseminazione alle meningi (meningite), ai tessuti molli (celluliti) e all'epiglottide (epiglottiti).

Epidemiologia

Sebbene il 35-85% degli adulti presenta H. influenzae nel tratto respiratorio superiore (nasofaringe, orofaringe), solo lo 0,4% ha Hib (H. influenzae di tipo b). Il 60-90% dei bambini presenta H. influenzae, ma solo il 5% ha Hib, percentuale che aumenta nei bambini ricoverati nei centri pediatrici.

  • Hib è la più comune causa di meningite nei bambini di età fra 2 mesi e 5 anni.
  • Il picco di meningite è fra 6-8 mesi.
  • Il picco di epiglottite è intorno ai 9 mesi.

La diffusione avviene da persona a persona: i bambini possono contrarre l'infezione da altri bambini o da adulti portatori. Se Hib rimane a livello della mucosa nasale o delle alte vie respiratorie, la malattia non si verifica. Se invece penetra a livello del polmone o nel sangue, si ha malattia.

Profilo clinico

Meningite in bambini da sei mesi a due anni
Il periodo d'incubazione di uno-tre giorni. La meningite è preceduta da una otite o da una infezione respiratoria, che esita in batteriemia e meningite. I sintomi e segni (classici) comprendono: cefalea, rigidità nucale, febbre, vomito e coma. La prognosi è infausta in assenza di terapia.
Epiglottite
È caratterizzata da rigonfiamento dei tessuti sopraglottidei. Rappresenta una malattia a rischio di vita. I soggetti colpiti sono soprattutto bambini dai sei mesi ai due anni. Segni e sintomi sono: faringite, febbre, difficoltà respiratoria che può rapidamente progredire verso una ostruzione delle vie respiratorie e verso la morte.
Cellulite
È una malattia pediatrica. I pazienti presentano febbre, sviluppo di macchie rossobluastre sulle guance e sulla zona periorbitale.
Artrite
Interessa una grande articolazione. Si verifica sia nei bambini di età inferiore ai due anni che negli adulti. I soggetti a rischio sono pazienti immunocompromessi o soggetti con lesioni articolari preesistenti.
Infezioni delle vie aeree superiori/inferiori
I ceppi acapsulati di H. influenzae sono patogeni opportunisti che possono causare infezioni respiratorie superiori ed inferiori. Classici esempi di infezioni delle vie respiratorie superiori sono otiti, sinusiti (acute o croniche). Nelle vie respiratorie inferiori si possono realizzare broncopolmoniti e polmoniti, soprattutto in pazienti con malattia polmonare cronica sotto forma di riacutizzazione di bronchite o come polmonite lobare franca.

Profilo diagnostico

I campioni biologici elettivi sono distinti in base al quadro patologico:

  • Meningite: liquido cerebrospinale e sangue
  • Epiglottite: sangue (tampone da faringe anteriore, colpi di tosse)
  • Cellulite: sangue, cute
  • Artrite: sangue, aspirato articolare
  • Polmonite: sangue, espettorato
  • Sinusiti: aspirato dai seni nasali
  • Otite media: aspirato da timpanocentesi

L'esame microscopico mette in evidenza coccobacilli gram negativi e leucociti polimorfonucleati. L'esame colturale si svolge seminando il campione su agar cioccolato in atmosfera contenente 5% di anidride carbonica. Possono essere svolti test della dipendenza da fattori X e V (vedi sopra). L'identificazione biochimica può avvenire mediante il riconoscimento di reazioni metaboliche particolari (laborioso) o mediante test immunoenzimatici. La sierotipizzazione è utile solo a fini epidemiologici. Può essere anche osservato il fenomeno di satellitismo; Hib cresce su agar sangue come colonie satellite intorno a Staphylococcus aureus, che rende disponibili i fattori presenti nel sangue che, senza riscaldamento (si tenga presente che agar cioccolato è agar sangue cotto) non sarebbero disponibili. La ricerca dell'antigene capsulare in campioni di liquor o urina può essere fatta mediante agglutinazione su particelle di latex.

Terapia, prevenzione e controllo

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Vaccino dell'Haemophilus influenzae.

Infezioni gravi vanno trattate con antibiotici beta-lattamasi resistenti, come cefalosporine con buona penetrazione nel liquido cefalorachidiano o cloramfenicolo (quest'ultimo deve essere dosato sotto costante monitoraggio, dati i notevoli effetti avversi). Le altre infezioni possono essere trattate con ampicillina o cefalosporine. Anche altri antibiotici, tra cui lo xibornolo, un antibiotico somministrabile per os o per inalazione tramite formulazioni spray, si sono dimostrati efficaci nei confronti del germe.

Il vaccino è composto da antigene purificato (PRP capsulare purificato e proteine carrier). La vaccinazione avviene a 2, 4, 6 e 12-15 mesi. Per i portatori a rischio di Hib, può essere utile una chemioprofilassi con rifampicina.

Bibliografia

  • Patrick R.Murray, 2008, Microbiologia Medica. Quinta Ed.
  • Molina Romanzi, 2006, Microbiologia Clinica. Prima Ed.
  • La Placa, 2005, Principi di Microbiologia Medica. Decima Ed.
  • Bistoni, Nicoletti, Nicolosi, 2002, Microbiologia e microbiologia clinica. Prima Ed.
  • Harrison, Principi di Medicina Interna (16ª edizione), New York - Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-2459-3.

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