L'elleborina di Greuter (Epipactis greuteri H.Baumann & Künkele, 1981) è una piccola pianta erbacea perenne dai delicati fiori, appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[2]
Il termine Epipactis si trova per la prima volta negli scritti di Dioscoride Pedanio (Anazarbe in Cilicia, 40 circa - 90 circa) che fu un medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone. L'origine di questo termine è sicuramente greca, ma l'etimologia esatta ci rimane oscura (qualche testo lo traduce con “crescere sopra”). Sembra comunque che in origine sia stato usato per alcune specie del genere Helleborus[3]. In tempi moderni il nome del genere fu creato dal botanico e anatomista germanico Johann Gottfried Zinn (1727 – 1759), membro tra l'altro dell'Accademia delle Scienze di Berlino, in una pubblicazione specifica sul genere Epipactis nel 1757.
L'epiteto specifico (greuteri) è una dedica al botanico svizzero Werner Rodolfo Greuter (1938-).
È una pianta erbacea perenne alta da 20 a 60 cm. La forma biologica di questa orchidea è geofita rizomatosa (G rizh), ossia è una piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno si rigenera con nuove radici e fusti avventizi. Queste piante, contrariamente ad altri generi delle orchidee, non sono "epifite", ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni (hanno cioè un proprio rizoma).
Le radici sono secondarie da rizoma.
Le foglie, intere e fittamente dentate sui bordi, sono distribuite lungo tutto il fusto a disposizione più o meno spiralata. Quelle basali sono quasi orbicolari, quelle intermedie sono a forma lanceolata stretta, mentre le superiori sono di tipo bratteiforme e ripiegate verso il basso. Sono sessili, appena amplessicauli. La lamina è percorsa da diverse nervature longitudinali (foglie di tipo parallelinervie).
L'infiorescenza è un racemo terminale, lasso con fiori penduli (massimo 30 fiori) e pedicellati (il pedicello rispetto altre orchidee è molto lungo). Alla base del pedicello è presente una brattea pendente a forma lanceolata più lunga del fiore. I fiori sono resupinati, ruotati sottosopra tramite torsione del pedicello. Lunghezza dell'infiorescenza: 20 cm.
I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami, 1 verticillo dello stilo). I fiori sono colorati di verde-biancastro con deboli sfumature violacee. Dimensione del fiore: 12 – 18 mm.
Il frutto è una capsula obovoide (o esagonale) a più coste. Anche le capsule, come i fiori, sono orizzontali o pendule. Nell'interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[7]
La riproduzione di questa pianta avviene in due modi:
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[8]:
La sottospecie Epipactis greuteri subsp. flaminia (P.R.Savelli & Aless.) H.Bauman, Künkele & R.Lorenz è oggi considerata come specie a sé (Epipactis flaminia)[9]. In Italia si trova solamente nell'Appennino Tosco-Emiliano e nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Epipactis greuteri può ibridarsi con la specie Epipactis helleborine (L.) Crantz e formare il seguente ibrido:
In genere tutte le Epipactis sono abbastanza simili nella forma del fiore. Qui ricordiamo alcune specie (tralasciando le varie sottospecie) quali:
La Lista rossa IUCN classifica Epipactis greuteri come specie in pericolo di estinzione (Endangered).[1]
La specie figura nelle Appendice B della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[10]
L'elleborina di Greuter (Epipactis greuteri H.Baumann & Künkele, 1981) è una piccola pianta erbacea perenne dai delicati fiori, appartenente alla famiglia delle Orchidacee.
Kruszczyk Greutera (Epipactis greuteri H.Baumann & Künkele) – gatunek byliny z rodziny storczykowatych (Orchidaceae).
Występuje w Europie kontynentalnej od Niemiec na północy po Grecję na południu[2]. W Polsce został odnaleziony w Beskidzie Sądeckim[3].
Bylina, geofit. Kwitnie od lipca do sierpnia, z czego optimum kwitnienia przypada na połowę lipca. Preferuje stanowiska cieniste, rzadziej jasne. Nigdy w pełnym słońcu. Takson charakterystyczny dla środkowoeuropejskich lasów grądowych a także borów świerkowych. Rośnie na glebach żyznych (eutroficznych), próchniczych, w miejscach chłodnych i bardzo wilgotnych. Często w pobliżu cieków wodnych, jak śródleśne strumienie.
Roślina była objęta w Polsce ścisłą ochroną gatunkową w latach 2012-2014.
Kruszczyk Greutera (Epipactis greuteri H.Baumann & Künkele) – gatunek byliny z rodziny storczykowatych (Orchidaceae).
Epipactis greuteri là một loài thực vật có hoa trong họ Lan. Loài này được H.Baumann & Künkele mô tả khoa học đầu tiên năm 1981.[1]
Epipactis greuteri là một loài thực vật có hoa trong họ Lan. Loài này được H.Baumann & Künkele mô tả khoa học đầu tiên năm 1981.