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Scyliorhinus canicula ( Italian )

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Il gattuccio[2] (Scyliorhinus canicula Linnaeus, 1758) è uno squalo appartenente alla famiglia Scyliorhinidae.

Distribuzione e habitat

Diffuso nel Mar mediterraneo (dall'Adriatico allo Stretto di Gibilterra, nonché nel Mar Egeo) e lungo le coste atlantiche orientali, dalla Guinea fino al Mare del Nord e al Mar Baltico, lungo le coste scandinave. Si segnala la sua presenza anche nel Mar Nero, benché in Crimea non si peschi un gattuccio dal 1937[3].

Abita fondali sassosi, sabbiosi e corallini, specie se ricchi di gorgonie (Paramuricea clavata o Eunicella cavolinii, sui rami delle quali depone le uova). Frequenta acque basse e medio-profonde, essendo riscontrabile la sua presenza da 10 a 400 metri di profondità.

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Uovo

Descrizione

Il corpo è allungato e poco compresso ai lati, con testa appuntita, occhi dal taglio allungato e lungo peduncolo caudale. Le pinne dorsali (pressoché uguali) sono arretrate, la prima è dietro la ventrale, la seconda dietro l'anale; la coda è formata da due lobi, quello superiore più sviluppato dell'inferiore. Difficilmente raggiunge lunghezze superiori a 100 cm. Presenta 5 fessure branchiali laterali.

La livrea è simile a quella di S. stellaris, con fondo beige puntinato di bruno e giallastro, ma presenta macchie più fitte e minute.[4]

Riproduzione

È una specie ovipara: la femmina, dopo essere stata fecondata, depone tra i rami delle gorgonie alcuni astucci ovarici dalla forma tipica (i borsellini della sirena) dove l'embrione si sviluppa autonomamente.

Alimentazione

Si nutre di polpi, crostacei, molluschi e vermi policheti, che caccia nei fondali, ma non disdegna piccoli pesci.

Pesca

È una specie ampiamente pescata e commercializzata in tutta Europa; in Italia è apprezzata soprattutto lungo le coste adriatiche (a Bari è chiamato "gattodde" mentre nel Veneziano "cagnol") e in Sardegna, dove nel sud è utilizzata per preparare il tradizionale antipasto "burrida". Si pesca con le reti da posta, reti a strascico e con i palamiti.

Caratteri nutrizionali

  • Proteine: 25 g
  • Grassi: 0,81 g
  • Calorie: 106 kcal

(per 100 g di prodotto)[4]

Sottospecie

Alcuni biologi sono convinti dell'esistenza di una sottospecie, Scyliorhinus canicula albomaculata, forti della classificazione ad opera di Pietschmann nel 1906. Tuttavia oggi questa sottospecie non è ancor riconosciuta dal mondo accademico.

Acquariofilia

Il gattuccio è spesso ospite di acquari pubblici, ma anche di grosse vasche marine presso i negozi di acquariofilia e allevatori privati appassionati.

Note

  1. ^ (EN) Scyliorhinus canicula, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it.
  3. ^ (EN) Svetovidov, A.N., Handbook of the fauna of the USSR, fishes of the Black Sea, Mosca, Izdatel'stvo Nauka, 1964, p. 550.
  4. ^ a b Sergio Pili, I pesci: guida pratica per il consumatore, Nuoro, 1997

Bibliografia

  • Egidio Trainito, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, 2004ª ed., Milano, Il Castello, 2004, ISBN 88-8039-395-2.
  • Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X.

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Scyliorhinus canicula: Brief Summary ( Italian )

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Il gattuccio (Scyliorhinus canicula Linnaeus, 1758) è uno squalo appartenente alla famiglia Scyliorhinidae.

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