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Adenostemmatinae ( Italian )

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Adenostemmatinae B.L. Rob., 1913 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Eupatorieae).

Etimologia

Il nome della sottotribù deriva dal suo genere più importante Adenostemma la cui etimologia deriva da due parole greche: "adeno" (= ghiandola) e "stema" (= corona, testa del fiore).[1] Il nome scientifico è stato definito per la prima volta dal botanico statunitense Benjamin Lincoln Robinson (1864–1935) in una pubblicazione del 1913.[2]

Descrizione

Le specie di questa sottotribù sono delle erbe spesso striscianti o con basi decombenti e con cicli biologici annuali o perenni.[3][4]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto. Le lamine fogliari possono avere delle forme da strettamente ellittiche a largamente ovate con margini crenati o seghettati a volte sui margini con forti denti acuti (Adenostemma).

Le infiorescenze sono ramificate o cimose, formate da capolini discoidi pedicellati terminali. I capolini sono formati da un involucro composto da squame al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori (solamente quelli tubulosi). Le squame sono a disposizione lassa di tipo erbaceo. Il ricettacolo è glabro, privo di tessuto sclerenchimatico, e senza pagliette a protezione della base dei fiori; il piano è convesso (e diventa ancor più convesso dopo l'antesi).

I fiori, di norma da 10 a 200, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e actinomorfi.

Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:

* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[5]

I sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.

I lobi delle corolle sono internamente lisci; il colore della corolla è prevalentemente bianco.

L'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[6]

Il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[6] Lo stilo è privo dei nodi ed è glabro. I bracci dello stilo (gli stigmi) sono provvisti di piccole protuberanze lisce.

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è angolata con 3 – 5 angoli. Il carpoforo si distingue oppure no dal corpo dell'achenio. Il pappo è assente oppure possiede 3 o 5 punte sporgenti, viscide e ghiandolose.

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[7] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[8]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Eupatorieae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Eupatorieae a sua volta è suddivisa in 17 sottotribù (Adenostemmatinae è una di queste).

Non sono stati fatti ancora degli specifici studi sulle sequenze del DNA delle specie di questo gruppo per cui non è disponibile nessuna struttura filogenetica per questa sottotribù. L'appartenenza alla tribù Eupatorieae è basata sul numero cromosomico x=10 (2n=20). Caratteri distintivi sono le intersezioni non sclerificate del ricettacolo e il pappo provvisto di ghiandole.

Composizione della sottotribù

La sottotribù comprende 3 generi e circa 35 specie.[3]

Nell'elenco seguente sono descritti i caratteri più distintivi e specifici dei tre generi:[3]

  • Gymnocoronis: il pappo è assente; lo stilo è glabro;
  • Sciadocephala: le antere sono provviste di lunghe code; la parte centrale dello stilo è sempre glabra; il carpoforo è scarsamente distinguibile dal corpo dell'achenio ed è leggermente asimmetrico; il pappo è formato sempre da 5 punte prominenti sferiche e non decorrenti lungo la superficie del frutto.
  • Adenostemma: le antere sono provviste di code lunghe come la metà della larghezza; la parte centrale dello stilo è glabra, oppure provvista di lunghi peli; il carpoforo è scarsamente distinguibile dal corpo dell'achenio ed leggermente asimmetrico; il pappo è formato normalmente da 3 punte (raramente 5) prominenti ed ellittiche che decorrono lungo la faccia dell'achenio.

Il numero cromosomico delle specie di questa sottotribù è generalmente: 2n = 20.[11]

Note

  1. ^ David Gledhill 2008, pag. 36, 361.
  2. ^ Global Compositae Checklist, su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 19 novembre 2014.
  3. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 418.
  4. ^ Funk & Susanna, pag. 739.
  5. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  6. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  7. ^ Judd 2007, pag. 520.
  8. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  9. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 7 aprile 2012.
  10. ^ Adriana M. Almeida, Paulo I. Prado and Thomas M. Lewinsohn, Geographical distribution of Eupatorieae (Asteraceae) in South-eastern and South Brazilian Mountain Ranges, in Plant Ecology 174: 163–181, 2004.
  11. ^ Robinson 2009, pag. 739.

Bibliografia

  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 171-189. URL consultato il 7 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
  • Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782.
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 418-419, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Harold Robinson, Edward Schilling and José L. Panero, Eupatorieae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 731-744.

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