Sideroxylon grandiflorum A. DC., spesso indicato come albero dei dodo o col nome francese tambalacoque, è una pianta della famiglia delle Sapotaceae, endemico di Mauritius.[1]
Si caratterizza per la vita molto lunga e per il duro endocarpo che caratterizza i semi.
Nel 1973 il biologo Stanley Temple contò soli 13 esemplari, di età stimata intorno ai 300 anni, e ipotizzò che la specie fosse strettamente legata alla sorte dei dodo, estinti circa 300 anni prima: l'ingestione del frutto di tambalacoque da parte degli animali, e la conseguente digestione, sarebbe stata necessaria per far germinare i semi. Studi successivi hanno messo in discussione questa teoria, anche perché il tambalacoque, benché effettivamente raro, non è limitato a quei 13 esemplari.[2] Secondo un'altra teoria, sarebbe stato il pappagallo a becco grosso, e non il dodo, ad essere l'addetto alla propagazione dei semi di tambalacoque.
Sideroxylon grandiflorum A. DC., spesso indicato come albero dei dodo o col nome francese tambalacoque, è una pianta della famiglia delle Sapotaceae, endemico di Mauritius.
Si caratterizza per la vita molto lunga e per il duro endocarpo che caratterizza i semi.
Nel 1973 il biologo Stanley Temple contò soli 13 esemplari, di età stimata intorno ai 300 anni, e ipotizzò che la specie fosse strettamente legata alla sorte dei dodo, estinti circa 300 anni prima: l'ingestione del frutto di tambalacoque da parte degli animali, e la conseguente digestione, sarebbe stata necessaria per far germinare i semi. Studi successivi hanno messo in discussione questa teoria, anche perché il tambalacoque, benché effettivamente raro, non è limitato a quei 13 esemplari. Secondo un'altra teoria, sarebbe stato il pappagallo a becco grosso, e non il dodo, ad essere l'addetto alla propagazione dei semi di tambalacoque.