Ar mouflon Europa (liester : moufloned Europa) a zo ur spesad bronneged daskirier, Ovis orientalis musimon an anv skiantel anezhañ.
Muflon (lat. Ovis musimon) je vrsta divlje ovce. Smatra se da je muflon jedna od dvije vrste koje su preci moderne domaće ovce.[1]
Muflon ima crveno-smeđu dlaku sa tamnim prugama na leđima, dok mu je na stomaku krzno nešto svjetlije. Mužjaci imaju velike rogove, dok ih ženke mogu ali i ne moraju imati.
Njihova domovina je jugoistočna Azija, tačnije vrste poznate pod nazivom Ovis orientalis. Donešen je na ostrva u Sredozemlju još u neolitskom periodu, na Korziku, Sardiniju, Rodos i Kipar, vjerovatno kao napola odomaćena životinja, odnosno javlja se kao Ovis musimo ili Ovis ammon (Evropski muflon). Sada je veoma rijedak na pomenutim ostrvima, te je po IUCN-u klasificiran kao ugrožena vrsta.[2]. Sredinom 20. vijeka, muflon je uspješno naseljen u zemlje centralne Evrope: Njemačku, Austriju, Holandiju, Češku, Slovačku, Mađarsku, Bugarsku i Rumuniju, pa čak i u neke sjeverne zemlje poput Finske. Od 1980tih muflon se uzgaja kao divljač po rančevima Sjeverne Amerike, najviše kao lovna divljač. Uspješno je kloniran 2001. godine, a klonirani primjerak je živio 7 mjeseci, čineći ga prvim kloniranim sisarom koji je ugrožen, a tim eksperimentom je pokazano da je moguće primijeniti surogat majke (u ovom slučaju ovce) u slučajevima kloniranja egzotičnih životinja.[3].
Muflon je simbol Cyprus Airways (Kiparska aviokompanija), a nalazi se i na kiparskim kovanicama Eura od po 1, 2 i 5 centi.[4].
Muflon (lat. Ovis musimon) je vrsta divlje ovce. Smatra se da je muflon jedna od dvije vrste koje su preci moderne domaće ovce.
Muflono esas ovis musimon sorto di mutono sovaja, ne-amansita.
Ovis aries musimon esse un nomine legitim, ma es classificate como non disponibile / non utilisabile.
Es synonyme a Ovis orientalis musimon.
A Muvra (Ovis musimon) hè un animali chì faci partita di a famiglia di i Caprinae.
A sottuspezia particulari di muvra chì hè prisenti in Corsica hè Ovis gmelini musimon.
A Muvra (Ovis musimon) hè un animali chì faci partita di a famiglia di i Caprinae.
Su murone, muroni o mugrone (sa fèmina mugra) (Ovis musimon, Pallas 1762) est unu mamìferu ruminante cun ungias de sa familia bovidae; est s'unica berveghe chi vivet areste, in montagna, e si agattat in Sardigna e Corsica. De colore rujittu, biancu in sa bentre e in sas ancas. Su pilu est unu pagu ruvidu. Su masciu at corros robustos, curvados a s'insegus e a punta. Connoschidu dae s'antigoriu comente animale chi bivet in Sardigna. Nde faeddat Pliniu.
Tzerriadu fintzas murvoni, craba areste, mùvara, bìttara, mruva o muvra.
Su murone, muroni o mugrone (sa fèmina mugra) (Ovis musimon, Pallas 1762) est unu mamìferu ruminante cun ungias de sa familia bovidae; est s'unica berveghe chi vivet areste, in montagna, e si agattat in Sardigna e Corsica. De colore rujittu, biancu in sa bentre e in sas ancas. Su pilu est unu pagu ruvidu. Su masciu at corros robustos, curvados a s'insegus e a punta. Connoschidu dae s'antigoriu comente animale chi bivet in Sardigna. Nde faeddat Pliniu.
Tzerriadu fintzas murvoni, craba areste, mùvara, bìttara, mruva o muvra.
Il muflone europeo (Ovis aries musimon; Ovis musimon Pallas, 1762) è un mammifero artiodattilo facente parte del superordine degli Ungulati, specificatamente della famiglia dei Bovidi.
Il suo attuale status tassonomico, come del resto quello di tutta la sottofamiglia dei Caprini, è molto discusso: studi effettuati sul DNA delle varie specie ascritte a questa sottofamiglia hanno mostrato analogie fra specie ritenute distanti filogeneticamente e viceversa. Il muflone ha dimostrato forti somiglianze a livello genetico e morfologico con l'Ovis orientalis, al punto che molti autori riterrebbero attualmente più corretta una classificazione di questi animali come sottospecie di O. orientalis.
Il muflone è diffuso sulle isole mediterranee di Sardegna, Corsica e Cipro, delle quali peraltro non risulterebbe nativo: su queste questioni mancano infatti reperti fossili di questi animali e l’ipotesi più accreditata è quella secondo cui il muflone deriverebbe dal rinselvatichimento di un ovino domestico introdotto dall’uomo in epoca neolitica (Poplin, 1979)[2][3]. Da qui, il muflone è stato in seguito introdotto anche in Europa continentale a partire dal XVIII secolo, in particolare se ne trovano popolazioni consistenti in Europa centrale. Altre introduzioni hanno dato origine a popolazioni stabili di questi animali anche in Cile e negli Stati Uniti (Texas, Hawaii).
In Italia, oltre che con una buona popolazione autoctona in Sardegna e in particolare nel Gennargentu e nel Montiferru, il muflone è diffuso con una quarantina di popolazioni isolate (per un totale di circa 5 000 esemplari) in alcune isole minori (Isola d'Elba, Asinara, Capraia, Giglio, Marettimo, Zannone); è presente in vari punti della penisola, in particolare all'interno del Parco naturale provinciale dell'Adamello-Brenta in Trentino e nel Parco Alto Garda Bresciano, dove è stato introdotto durante gli anni settanta, nel Parco naturale delle Alpi Marittime in Piemonte, in alcune zone prealpine bergamasche e lecchesi (per esempio sul monte Moregallo e sulle Prealpi Varesine[4]. Sono anche presenti sulle Alpi Apuane, nell'Appennino centro-settentrionale e sul Gargano.
Il pelo è ispido e di colore fulvo d'estate e bruno scuro d'inverno, con tonalità grigiastre e nerastre su spalle e collo: il muso, la parte interna delle orecchie, un cerchio perioculare, il ventre, il posteriore e la parte distale delle zampe sono bianchi. Nei maschi spesso è presente una "sella" bianca sul dorso, assente nelle femmine, che sono di colore marroncino.
Caratteristica dei maschi è la presenza sul cranio di due grosse corna fisse su una base d'osso, che hanno crescita continua con tendenza alla spiralizzazione in senso laterale: le corna del muflone hanno un alto effetto spettacolare, che rende in particolare i vecchi maschi un trofeo molto ambito dai cacciatori. Più raramente corna ridotte possono essere presenti nelle femmine.
Il muflone predilige gli ambienti aperti in aree collinari, spesso con presenza di aree rocciose dove potersi rifugiare in caso di pericolo; tuttavia si è adattato a una grande varietà di habitat, dalle foreste di conifere ai boschi di latifoglie, raggiungendo anche altitudini di 1 500 m. Si tratta di animali diurni e dalle abitudini gregarie: le femmine con i piccoli vivono durante tutto l'arco dell'anno in grosse greggi, mentre i maschi giovani formano gruppi separati e meno consistenti numericamente, di solito composti da animali della stessa età. I maschi più anziani, invece, sono soliti vivere da soli. Come le capre selvatiche, il muflone non assume normalmente un comportamento territoriale, pur possedendo ghiandole odorifere preorbitali, interdigitali e inguinali atte a marcare i confini del territorio: nel caso di conflitti per il territorio o l'accoppiamento, tuttavia, il maschio scuote nervosamente la testa da un lato all'altro in segno di minaccia verso gli avversari.
Pur essendo animali da pascolo che, cioè, si nutrono soprattutto di erbe, i mufloni, così come anche le capre, sono in grado di mangiare pressoché tutti gli alimenti di origine vegetale. Sono anche capaci di brucare le piante dure e coriacee rifiutate dalla maggior parte degli ungulati, riuscendo così a sopravvivere in habitat particolarmente aridi. Occasionalmente si nutrono di ghiande, specialmente dei generi Corylus avellana, Juglans regia, Castanea sativa, Fagus sylvatica, Quercus robur e Ilex, che danno acheni plurispermi.
La stagione degli amori cade generalmente nel mese di ottobre (negli ambienti più freddi il periodo può cadere anche più tardi): in questo periodo, i maschi si avvicinano alle greggi di femmine, attratti dall'odore del loro estro, e competono fra loro per attirarne l'attenzione e potersi quindi accoppiare. I conflitti tra i maschi vengono normalmente risolti con cozzate frontali delle corna o con combattimenti spalla a spalla, generalmente senza che gli sfidanti si procurino lesioni gravi, grazie alla forte ritualizzazione del processo.
Fra la fine di febbraio fino alla fine di aprile, le femmine gravide si allontanano dal gruppo e partoriscono, isolate, uno o due piccoli, che sono in grado di muoversi e camminare subito dopo la nascita e che devono essere allattati ogni quindici minuti circa. Quando arriva l'estate, le femmine con la loro prole (ed i giovani maschi, fino ai due anni di età) si riuniscono a formare greggi di 30-40 individui.
La speranza di vita dei mufloni maschi è di circa 12 anni, mentre le femmine sono generalmente più longeve, vivendo infatti anche oltre i 15 anni.
Il lupo e l'aquila reale sono i veri nemici del muflone; altri predatori, quali la volpe, ne cacciano occasionalmente i piccoli.
Il muflone è risultato particolarmente sensibile al ritorno del lupo in Italia. Provenendo da aree prive di lupi (isole del Mediterraneo) non ha sviluppato tecniche efficaci per sfuggirne alla predazione, soprattutto in aree innevate. Pertanto, in talune zone, dove si è consolidata la presenza del lupo, il muflone si è estinto (foreste del Casentino) o fortemente ridotto di numero (Appennino tosco-emiliano). Di indole aggressiva, attacca se si sente minacciato.
L'esistenza del muflone è indissolubilmente legata a quella dell'uomo: è infatti accettata come verosimile dalla maggior parte degli studiosi l'ipotesi che questi animali siano in realtà delle pecore ancestrali, introdotte dall'uomo in ambienti insulari e rinselvatichitesi nel corso dei millenni, piuttosto che dei progenitori dell'attuale pecora, come si era sempre ritenuto fino ad alcuni lustri fa.
Il muflone è un animale piuttosto popolare nella cultura; tuttavia tale popolarità, più che alla biologia vera e propria dell'animale, è dovuta alla fonetica del suo nome. Generalmente, il nome "muflone" viene utilizzato per indicare in modo satirico qualcosa di esasperatamente e stereotipicamente mascolino, inteso come rozzo, peloso, puzzolente o legato al sesso.
Il muflone oggi non è più a rischio di estinzione, è presente in tutta Europa ed è ovunque oggetto di prelievo venatorio. Negli anni '30, due personaggi assai noti nel mondo della conservazione (Ghigi e Baldacci) riuscirono a contrabbandare nel continente alcuni esemplari che, immessi prima nelle riserve e poi nel territorio libero, oggi sono molto diffusi nella dorsale appenninica e nelle Prealpi. Nella penisola è specie cacciabile, ma solo in selezione come quasi tutti gli ungulati, tranne il cinghiale.
Negli ultimi anni vi è stato un cambiamento nella gestione dell'ungulato a livello venatorio e non, visto che si è cominciata a considerare la presenza del selvatico alloctona nella penisola, nociva per gli altri selvatici autoctoni, in primis il camoscio delle Alpi, portando a problemi di convivenza. Ciò ha cambiato l'azione dei piani di prelievo venatori da conservativi a regolatori, al fine di evitare l'espansione dei singoli nuclei già presenti e adattati al territorio. In certe situazioni si è giunti a decidere l'eradicazione totale del muflone. A tal proposito sono emblematici i casi dell'isola d'Elba[5] e dell'Isola del Giglio[6].
Solamente in Sardegna, dove vivono attualmente più di 6 000 capi[7], il muflone è ancora specie protetta. Negli ultimi decenni, grazie all'attività dell'ex ente foreste della Sardegna, sono state effettuate numerose reintroduzioni nelle aree in cui era scomparso. Qui le maggiori minacce sono rappresentate dal bracconaggio, dall’allevamento ovino allo stato brado e dal randagismo.
Lo iosto (acronimo di Ibrido Ovino Sardo Tutelato all'Origine) è l'incrocio (fertile) tra la pecora sarda e il muflone; la sua carne è molto apprezzata, in quanto estremamente saporita[8].
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(aiuto). Il muflone europeo (Ovis aries musimon; Ovis musimon Pallas, 1762) è un mammifero artiodattilo facente parte del superordine degli Ungulati, specificatamente della famiglia dei Bovidi.
Il suo attuale status tassonomico, come del resto quello di tutta la sottofamiglia dei Caprini, è molto discusso: studi effettuati sul DNA delle varie specie ascritte a questa sottofamiglia hanno mostrato analogie fra specie ritenute distanti filogeneticamente e viceversa. Il muflone ha dimostrato forti somiglianze a livello genetico e morfologico con l'Ovis orientalis, al punto che molti autori riterrebbero attualmente più corretta una classificazione di questi animali come sottospecie di O. orientalis.
Il muflone è diffuso sulle isole mediterranee di Sardegna, Corsica e Cipro, delle quali peraltro non risulterebbe nativo: su queste questioni mancano infatti reperti fossili di questi animali e l’ipotesi più accreditata è quella secondo cui il muflone deriverebbe dal rinselvatichimento di un ovino domestico introdotto dall’uomo in epoca neolitica (Poplin, 1979). Da qui, il muflone è stato in seguito introdotto anche in Europa continentale a partire dal XVIII secolo, in particolare se ne trovano popolazioni consistenti in Europa centrale. Altre introduzioni hanno dato origine a popolazioni stabili di questi animali anche in Cile e negli Stati Uniti (Texas, Hawaii).
In Italia, oltre che con una buona popolazione autoctona in Sardegna e in particolare nel Gennargentu e nel Montiferru, il muflone è diffuso con una quarantina di popolazioni isolate (per un totale di circa 5 000 esemplari) in alcune isole minori (Isola d'Elba, Asinara, Capraia, Giglio, Marettimo, Zannone); è presente in vari punti della penisola, in particolare all'interno del Parco naturale provinciale dell'Adamello-Brenta in Trentino e nel Parco Alto Garda Bresciano, dove è stato introdotto durante gli anni settanta, nel Parco naturale delle Alpi Marittime in Piemonte, in alcune zone prealpine bergamasche e lecchesi (per esempio sul monte Moregallo e sulle Prealpi Varesine. Sono anche presenti sulle Alpi Apuane, nell'Appennino centro-settentrionale e sul Gargano.
Ovis musimon est ovinum species generis Ovis familiae Caprinarum ordinis Artiodactylorum, quae in Europa habitat. Origo huius animalis est in Sardinia et Corsica; a saeculo undevicencimo ab hominibus introducta, vivit etiam in Europa centrali et Asia meridionali.
Ovis musimon est ovinum species generis Ovis familiae Caprinarum ordinis Artiodactylorum, quae in Europa habitat. Origo huius animalis est in Sardinia et Corsica; a saeculo undevicencimo ab hominibus introducta, vivit etiam in Europa centrali et Asia meridionali.
Muflón lesný[1] alebo muflón hôrny, muflón obyčajný (Ovis orientalis musimon) je jediný voľne žijúci zástupca rodu ovca v európskej prírode.[2][3] Zároveň je najmenším zástupcom divokých oviec a považuje sa za predchodcu domácich oviec.[4] Výskyt na Slovensku bol doložený na 21,6 % územia.[1]
Klasifikácia muflónov (aj rodu ovca) je problematická.[5] Tento článok je o druhu žijúcom na území Slovenska. Bližšie informácie sú v článku ovca.
Muflón môže byť dlhý 120 (ovce) až 135 (barany), v kohútiku dosahuje výšky až 70 (ovce) až 88 cm (barany).[4] Chvost meria 10 cm. Staršie barany dosahujú váhu 50 kg, ovce okolo 35 kg.[6] Muflonia zver má na hlave rohy, v poľovníctve označované ako „tulce“. Od parožie jeleňovitých sa líšia tým, že sú duté, nevetvené, zver ich nezhadzuje, a aj svojím pôvodom. Sú produktom kože, ako srsť či ratice, a nemajú charakter kosti. Veľké, zahnuté a silno vyvinuté rohy nosia iba barany, ktorí ich používajú pri súbojoch. Rohy do piatich rokov prestanú rásť.[4] Bývajú dlhé až 80 cm. Samice sú buďto bezrohé, alebo nosia malé rožky, dlhé najviac 16 cm. Povrch rohov je vrúbkovaný a podľa vrubov možno poznať vek muflónov.
V porovnaní s ovcou domácou je mohutnejší. Má čiernohnedú srsť, ku ktorej v zime dorastá vlnená podsada.[7]
V prehistorických dobách žili muflóny na európskej pevnine, ako dosvedčujú archeologické nálezy kostí a lebiek. V dobe historickej, po poslednej dobe ľadovej, žili už iba na ostrovoch Sardínia a Korzika.[8] Muflón aj jeho najbližší príbuzný ovca muflónovitá (Ovis orientalis) boli dávno v praveku domestikovaní a stali sa základom chovu domácich oviec. Podľa inej teórie je však muflón potomkom domácej neolitickej ovce a na Korziku aj Sardíniu bol niekedy okolo roku 9000 pred Kr. dovezený ľuďmi. Až tu potom spätne zdivel. Preukázať skutočný pôvod muflónov je značne problematické. Na rozdiel od kôz, kde je spoľahlivým vodidlom tvar rohov, je u oviec takmer nemožné podľa kostrových pozostatkov rozlíšiť divoké ovce od zvierat v ranom štádiu domestikácie. Z Korziky a Sardínie sa muflón už v historickom období začal šíriť po celom Stredomorí. Zrejme ho poznali už starí Gréci, celkom iste ho chovali starí Rimania, ktorí jeho mäso podávali na hostinách. Používali ho aj pri gladiátorských zápasoch. Z Talianska sa muflóny neskôr dostali do Rakúska a Nemecka. Už na konci 17. storočia boli muflóny chované v cisárskej obore vo Viedni, odkiaľ sa zrejme dostali aj na územie Slovenska a Česka. Správy o chove divokých oviec na území Česka pochádzajú už zo 16. a 17. storočia, nie je však isté, či išlo o muflóny alebo nejaký ázijský druh (ovca muflónovitá, ovca argali). Až zo správ z 2. polovice 19. storočia nie je pochýb o tom, že išlo skutočne o muflóny. Najprv boli vysadené do pri obci Hluboká nad Vltavou, odtiaľ sa postupne rozšírili do ďalších oblastí. Na území Slovenska prvý chov muflónov založil gróf K. Forgách na svojom majetku v Jelenci (predtým Gýmeš) v pohorí Tribeč v roku 1868.[9]
Zo 429 mapovacích kvadrátov DFS sa celkovo vyskytol v 93 (21,6 % rozlohy Slovenska, do roku 1964 len v 15, 3,5 %) v nadmorských výškach 250 – 1 000 m n. m. (výnimočne, v lete).[1]
Najlepšie sa im darí na skalách a kamenistej pôde, kde si môžu dobre obrusovať neustále dorastajúce kopytá – ratice. U muflónov chovaných na mäkkom podklade ratice prerastajú a spôsobujú krívanie zvierat. V súčasnej dobe je Česko svetovou špičkou v chove muflónov.[10] Z lesného závodu v Židlochoviciach pri Brne napríklad pochádza 8 z 10 najväčších mufloních trofejí na svete. Aj keď presné svetovej počty muflónov nie sú známe, v Česku žije približne 35,8 % svetovej muflonej populácie. To, že sa v Česku muflónom tak darí, má aj svoje tienisté stránky. Muflónia zver je v mnohých lokalitách niekoľkonásobne premnožená a pôsobí značné škody na lesnom poraste a prízemnej vegetácii.
Muflón nepatrí medzi vyberavé druhy a žerie kyslé a tvrdé trávy. V celkovom objeme prijímanej potravy tvoria trávy asi 70 %, lístie stromov a kríkov asi 15 % a polokry okolo 10 %. Ak nenájde dostatok a vhodné zloženie potravy, ohrýza koreňové nábehy lesných drevín, prípadne kmene. Dostal sa teda do rozporu s ekonomickými záujmami človeka. V mnohých oblastiach došlo k výraznej redukcii alebo dokonca likvidácii muflónov. Muflón je opakom srnčej zveri, a to nielen z hľadiska zloženia potravy. Za potravou putujú najmä počas súmraku.
Je to typický stádový druh a celý rok žije v rôzne početných čriedach (asi 20 členov[7]) rozdelených podľa pohlavia, iba staršie barany žijú radšej samotársky. Základom je rodinné stádo, ktoré vodí stará a skúsená samica. Táto samica je dobre rozoznateľná podľa bielej hlavy. Stádo stráži s veľkou obozretnosťou. Muflóny majú veľmi dobre vyvinutý sluch, čuch i zrak a dokážu zaznamenať človeka na vzdialenosť viac ako jeden kilometer.
Ruja prebieha v novembri, niekedy aj v decembri. Samce zvádzajú tvrdé boje, pri ktorých o seba narážajú rohmi. Mláďatá sa rodia asi po 22 týždňoch, väčšinou po jednom, niekedy po dvoch. Mláďatá sa rodia nielen všetkým dospelým samiciam, ale dokonca i silným samiciam starým iba jeden rok. Mláďatá prichádzajú na svet už začiatkom marca a samičky počas jari a leta tak fyzicky vyspejú, že koncom roka už prichádzajú do ruje. Tieto samice potom privádzajú na svet mláďatá koncom júna. Hlas muflónov je podobný hlasu oviec, je to krátky bľakot, ktorý už z diaľky označuje tiahnúce či pasúce sa stádo. Varovným signálom pri vzrušení je ostré syčanie.
V roku 2001 bol muflón úspešne naklonovaný a žil sedem mesiacov.[11][12][13] Klonovaný plod bol chirurgicky vložený do domácej ovce.[14] Tento prípad demonštruje potenciálne zachraňovanie ohrozených živočíšnych druhov.[15]
Tento článok je čiastočný alebo úplný preklad článku Muflon na českej Wikipédii.
Muflón lesný alebo muflón hôrny, muflón obyčajný (Ovis orientalis musimon) je jediný voľne žijúci zástupca rodu ovca v európskej prírode. Zároveň je najmenším zástupcom divokých oviec a považuje sa za predchodcu domácich oviec. Výskyt na Slovensku bol doložený na 21,6 % územia.
Muflon je vrsta divje ovce in tako spada v poddružino Caprinae (koze), kamor po znanstveni klasifikaciji spadajo tako koze kot ovce. Domnevno naj bi bil eden izmed dveh prednikov, iz katerih so se razvile vse sodobne pasme domačih ovc[1]. Mufloni so rdečerjavi s temno progo čez pleča ter svetlo obarvanim sedlom in spodnjimi deli. Samci imajo rogove, samice pa so lahko tudi brez njih.
Mufloni izvirajo iz jugozahodne Azije, kjer živi vrsta, poznana kot azijski muflon (Ovis orientalis). V času kamene dobe so jih ljudje naselili tudi na Korziko, Sardinijo, Rodos in Ciper, morda kot divje udomačene živali, ki so se nato v zadnjih nekaj tisoč letih razširile po gorski notranjosti teh otokov in se razvile v novo vrsto, imenovano evropski muflon (O. musimon ali O. ammon). Na teh otokih so zdaj mufloni redki, uspešno pa so jih naselili v srednjo Evropo, vključno z Nemčijo, Avstrijo, Češko, Slovaško, Slovenijo (leta 1953 na območje Triglavskega narodnega parka), Madžarsko, Bolgarijo in Romunijo ter celo v nekatere severnoevropske države, kot je Finska.
Znanstvena klasifikacija muflona je sporna [2], vendar pa se o evropskem muflonu govori kot bodisi o Ovis musimon ali o Ovis ammon musimon.
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Mufloni izvirajo iz jugozahodne Azije, kjer živi vrsta, poznana kot azijski muflon (Ovis orientalis). V času kamene dobe so jih ljudje naselili tudi na Korziko, Sardinijo, Rodos in Ciper, morda kot divje udomačene živali, ki so se nato v zadnjih nekaj tisoč letih razširile po gorski notranjosti teh otokov in se razvile v novo vrsto, imenovano evropski muflon (O. musimon ali O. ammon). Na teh otokih so zdaj mufloni redki, uspešno pa so jih naselili v srednjo Evropo, vključno z Nemčijo, Avstrijo, Češko, Slovaško, Slovenijo (leta 1953 na območje Triglavskega narodnega parka), Madžarsko, Bolgarijo in Romunijo ter celo v nekatere severnoevropske države, kot je Finska.
Znanstvena klasifikacija muflona je sporna , vendar pa se o evropskem muflonu govori kot bodisi o Ovis musimon ali o Ovis ammon musimon.