Astereae Cassini, 1819 è una tribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae).
Etimologia
Il nome di questo gruppo deriva da un suo genere Aster L., 1753, la cui etimologia deriva dal greco e significa (in senso ampio) "fiore a stella". Fu introdotto da Linneo ma sicuramente tale denominazione era conosciuta fin dall'antichità. Dioscoride fa riferimento ad un Astro attico (un fiore probabilmente dello stesso genere)[1].
ll nome scientifico ed è stato definito per la prima volta dal botanico e naturalista francese Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781 – 1832) nella pubblicazione "Journal de Physique, de Chimie, d'Histoire Naturelle et des Arts - 88: 1819" del 1819.[2][3]
Descrizione
Le specie di questa tribù hanno un habitus erbaceo o arbustivo (eventualmente sub-arbustivo); raramente possono essere piccoli alberi (come la vite). Il ciclo biologico è annuale o perenne. Alcune specie possono essere dioiche.[4][5]
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Portamento: nella maggioranza dei casi i fusti sono eretti e ascendenti, semplici o ramosi (raramente prostrati).
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Foglie: le lamine delle foglie sono intere o anche divise (pennate o variamente lobate), picciolate o sessili (meno spesso); in alcune specie la superficie è ghiandolosa-punteggiata;
- foglie basali: le foglie inferiori formano facilmente una rosetta basale (a volte assente durante la fase di fioritura);
- foglie cauline: le foglie cauline normalmente sono a disposizione alterna (a disposizione opposta in alcuni generi africani e australiani).
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Infiorescenza: i capolini in alcuni generi sono isolati, altrimenti si trovano in formazioni corimbose, tirsoidi, racemose o tipo spiga; in alcuni casi sono presenti ramificazioni secondarie con capolini solitari;
- capolino: il capolino, sorretto da un peduncolo, è formato da un involucro di squame (o brattee) a protezione del ricettacolo (contenente la base dei fiori sia quelli del raggio che quelli del fiori disco); in alcune specie (omogamiche) i fiori del disco sono unisessuali (Baccharis – sottotribù Baccharidinae);
- involucro: le brattee dell'involucro sono di poste su più serie (da 2 o 3 fino a 5 – massimo 9 serie); possono essere tutte di uguale lunghezza oppure scalate; l'apice delle brattee è acuto oppure arrotondato secondo i generi; la consistenza del corpo della brattea spesso è erbacea, mentre l'apice può essere di consistenza cartacea o scariosa; normalmente sono persistenti, ma in alcuni caso sono caduche; il portamento è eretto o riflesso;
- ricettacolo: la forma del ricettacolo è da piatta, a convessa o conica (in alcuni casi può essere ciaziforme); la superficie può essere alveolata e glabra; inoltre può essere privo di pagliette (normalmente) o provvisto di pagliette (raramente come in Eastwoodia - sottotribù Solidagininae e Rigiopappus - sottotribù Pentachaetinae) strette o larghe di protezione della base dei fiori;[4]
- fiori del raggio: a volte sono assenti, se presenti sono disposti su 1 o raramente 2 serie; generalmente sono femminili, raramente sterili;
- fiori del disco: sono disposti su 1 - 3 o più serie; sono ermafroditi e fertili, raramente sono solo funzionalmente maschili (Benitoa - sottotribù Machaerantherinae).
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- Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
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* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[7]
- calice: il calice è ridotto ad una coroncina di squame;[6]
- corolla:
- fiori del raggio: la corolla dei fiori del raggio quasi sempre è percorsa da 3 – 5 venature longitudinali; l'apice può essere acuto, troncato o dentato (in corrispondenza dei 5 sub-lobi connati in una ligula); i colori di base possono essere gialli, bianchi o blu; qualche volta i fiori del raggio sono ridotti ad un tubo oppure sono assenti; in alcuni casi la ligula è molto ridotta (Conyza - sottotribù Conyzinae);
- fiori del disco: la corolla dei fiori del disco è strettamente tubolare o a forma d'imbuto con i lobi improvvisamente allargati; raramente è zigomorfa; i lobi sono 5 (raramente 4), brevi e a portamento eretto o a volte ricurvi o avvolgenti (o contorti);
- androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo[6]; la base delle teche è roncata o leggermente auricolata, raramente ha una coda o è calcarata (appendicolata o speronata);
- gineceo: il gineceo è composto da due carpelli formanti un ovario infero uniloculare[6]; lo stilo è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali[8]; i due bracci dello stilo hanno una forma da lanceolata a deltoide; lo stilo dei fiori del raggio è supinato;
- polline: il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[4][9]
- achenio: gli acheni sono lateralmente compressi con due nervature laterali, oppure sono da angolati (a 5 coste) a quasi fusiformi e multi-nervati; raramente sono ob-compressi (compressi dorso-ventralmente) oppure sono provvisti di un becco; la superficie normalmente è cosparsa da setole, qualche volta ghiandolose, anche con punte a forma di ancora; la parete dell'achenio è formata da celle contenenti rafidi ma prive di fitomelanina; il carpoforo normalmente è anulare;
- pappo: il pappo è formato da 1 o più (fino a 4) serie di setole finemente barbate o (più raramente) piumose; le setole sono persistenti o caduche; esternamente alle serie di setole può essere presente una coroncina di scaglie; a volte il pappo è completamente assente.[4]
- impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) o eventualmente ad opera del vento (impollinazione anemogama).
- riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
Le specie di questa tribù si trovano in quasi tutti i continenti e prediligono le zone temperate (alcuni generi hanno specie di tipo subtropicale o tropicale). Le maggiori concentrazioni si hanno in America soprattutto del nord. Nella tabella seguente è indicata la distribuzione delle varie sottotribù:[4][5]
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[10] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Anthemideae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Astereae a sua volta è suddivisa in 18 sottotribù. Il numero di generi e specie varia da Autore ad Autore e può essere compreso tra 200-220 generi e 3000-3100 specie.[4][5]
Il numero cromosomico di base, per le specie di questa tribù, è: 2n = 18 (e valori minori).[4]
Filogenesi
Questa tribù è stata descritta inizialmente da Cassini nel 1819 ed è rimasta nella tassonomia fino ad oggi. Non pochi comunque sono stati i problemi di delimitazione nel corso del tempo. Recentemente è stato incluso il genere Olivaea (trasferito dalla tribù Helenieae). Altri generi da poco trasferiti sono Geissolepis, Rigiopappus e Sheareria (dalla tribù Heliantheae), Plagiocheilus (dalla tribù Anthemideae) e Novenia. Fondamentali sono stati gli studi morfologici di K.Bremer nel 1994 e G.L.Nesom nel 1994 e nel 2000 e quelli molecolari di R.D.Noyes e L.H. Rieseberg del 1999[12]. Gli ultimi studi sul DNA hanno sostanzialmente confermato la struttura della tribù anche se hanno evidenziato diverse posizioni non risolte come ad esempio all'interno delle Solidagininae.[9]
Gli studi su questa tribù hanno sempre dovuto tenere conto della sua estensione e complessità (è una delle tribù più grandi della famiglia delle Asteraceae). Solo in tempi recenti con le analisi di tipo cladistica sia morfologico che nucleari sul DNA s'è potuta costruire una adeguata filogenesi del gruppo. Importante è stata la dimostrazione che la maggior parte dei generi presenti nel Nord America appartengono ad un solo clade monofiletico[12]. È stato dimostrato inoltre che i generi di grandi dimensioni (come Erigeron - sottotribù Conyzinae, Symphyotrichum - sottotribù Symphyotrichinae e Solidago - sottotribù Solidagininae) si sono tutti originati nel Nord America e successivamente si sono diffusi in Sud America e in Eurasia. Mentre altri si sono originati in Eurasia (Aster s.s. - sottotribù Asterinae) oppure in America centrale (Baccharis – sottotribù Baccharidinae).[9] Mentre le specie di tipo arbustivo (o anche alberi) sembra che si siano originate in Africa.[12]
Le principali sinapomorfie per questa tribù sono:[8]
Altre caratteristiche importanti sono:
- le ramificazioni dello stilo con linee stigmatiche marginali;
- il polline tricolporato ed echinato (con punte);
- le antere quasi sempre non sono caudate (ossia sono senza coda) e non calcarate (ossia non sono appendicolate);
- i frutti acheni sono completamente privi di fitomelanina;
Secondo gli ultimi studi filogenetici la tribù Astereae è suddivisa in più linee filogenetiche (lignaggi o gruppi) e/o cladi: (1) Gruppo Basale (per lo più lignaggio africano, ma anche eurasiatico), (2) clade Paleo-Sudamericano, (3) clade della Nuova Zelanda, (4) lignaggio dell'Australasia, (5) lignaggio del Sudamerica, (6) clade Nordamericano.[5]
Nel Gruppo Basale alcuni generi (Printzia Cass., 1825 e Mairia Nees, 1832) della sottotribù Hinterhuberinae risultano “gruppo fratello” del resto della tribù insieme al genere Nannoglottis Maxim., 1881 (incertae sedis). In successione (ma sempre all'interno del Gruppo Basale) troviamo poi il clade Paleo-Sudamericano e il clade della Nuova Zelanda rispettivamente il Gruppo Chiliotrichum e il Gruppo Celmisia (entrambi compresi nella sottotribù Hinterhuberinae). Il Gruppo Basale si completa con un lignaggio fondamentalmente africano (in parte anche eurasiatico) comprendente le seguenti sottotribù: Hinterhuberinae (alcuni generi), Homochrominae (alcuni generi), Conyzinae (alcuni generi), Asterinae (alcuni generi), Grangeinae (alcuni generi) e Bellidinae (alcuni generi). Nessuna di queste sottotribù come sono circoscritte attualmente sono monofiletiche. Il Gruppo Basale, “gruppo fratello” del resto della tribù Astereae, precede immediatamente (dal punto di vista filogenetico) il lignaggio dell'Australasia comprendente le seguenti sottotribù: Podocominae (con parte dei generi compresi anche nel lignaggio del Sud America), Hinterhuberinae (alcuni generi), Lagenophorinae (anche questo gruppo è suddiviso in parte nel lignaggio del Sud America), Grangeinae (alcuni generi), Brachyscominae (questa gruppo è circoscritto nel lignaggio dell'Australasia ma non è monofiletico), Asterinae (alcuni generi). Il seguente lignaggio del Sudamerica (da non confondere con il più "antico" clade Paleo-Sudamericano) comprende alcune sottotribù presenti nel lignaggio dell'Australasia e la sottotribù Baccharidinae (questo gruppo potrebbe diventare monofiletico con alcune restrizioni). Infine abbiamo il più "recente" clade Nordamericano con le seguenti sottotribù: Grangeinae (alcuni generi), Chaetopappinae (clade monofiletico), Pentachaetinae (clade monofiletico), Solidagininae (formato da due subcladi probabilmente monofiletici), Chrysopsidinae (clade monofiletico), Conyzinae (alcuni generi), Astranthiinae (potrebbe essere monofiletica con alcune restrizioni), Boltoniinae (clade monofiletico), Symphyotrichinae (clade monofiletico) e Machaerantherinae (clade monofiletico).
Il cladogramma a lato, tratto dallo studio citato e semplificato (in particolare sono stati esclusi i generi incertae sedis, le linee filogenetiche meno rilevanti e naturalmente le strutture interne ad ogni sottotribù) descrive la struttura filogenetica della tribù come attualmente (2014) è conosciuta.
Elenco delle sottotribù
La tribù comprende 18 sottotribù (elencate qui sotto), 189 generi e circa 2900 specie (sono da aggiungere 17 generi incertae sedis con circa 200 specie)
Comprende 13 generi e circa 296 specie:[13]
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Arctogeron DC., 1836 (1 sp.)
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Aster L., 1753 (circa 180 spp.)
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Asterothamnus Novopokr., 1950 (7 spp.)
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Callistephus Cass., 1825 (1 sp.)
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Crinitaria Cass., 1825 (13 spp.)
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Galatella Cass., 1825 (30 spp.)
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Heteropappus Less., 1832 (circa 20 spp.)
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Kalimeris (Cass.) Cass., 1825 (8 spp.)
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Kemulariella Tamamschyan in Komarov, 1959 (6 spp.)
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Miyamayomena Kitam., 1982 (5 spp.)
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Psychrogeton Boiss., 1875 (20 spp.)
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Rhinactinidia Novopokr., 1948 (4 spp.)
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Tripolium Nees, 1832 (1 sp.)
Comprende 4 generi e 39 specie:[13]
Comprende 3 generi e circa 364 specie:[13]
Comprende 2 generi e 12 specie:[13]
Comprende 3 generi e 7 specie:[13]
Comprende 3 generi e circa 100 specie:[13]
Comprende 2 generi e 13 specie:[13]
Comprende 8 generi e circa 70 specie.[13]
Comprende 8 generi e circa 500 specie:[13]
Comprende 16 generi e circa 70 specie:[13]
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Akeassia J. P. Lebrun & Stork, 1993 (1 sp.)
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Ceruana Forssk., 1775 (1 sp.)
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Colobanthera Humbert, 1923 (1 sp. )
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Cyathocline Cass., 1829 (3 spp.)
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Dacryotrichia Wild, Garcia de Orta, 1973 (1 sp. )
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Dichrocephala LHér. ex DC., 1833 (10 spp.)
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Egletes Cass., 1817 (circa 8 spp.)
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Erodiophyllum F. Muell., 1875 (2 spp.)
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Grangea Adans., 1763 (10 spp.)
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Grangeopsis Humbert, 1923 (1 sp. )
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Grauanthus Fayed, 1979 (2 spp.)
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Gyrodoma Wild, 1974 (1 sp. = )
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Heteromma Benth. in Benth. & Hook. f., 1873 (3 spp.)
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Mtonia Beentje, 1999 (1 sp. = )
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Nidorella Cass., 1826 (circa 15 spp.)
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Plagiocheilus Arn. ex DC., 1838 (7 spp.)
Comprende 33 generi e oltre 500 specie:[13]
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Achnophora F. Muell., 1883 (1 sp.)
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Aylacophora Cabrera, 1953 (1 sp. )
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Aztecaster G.L. Nesom, 1993 (2 spp.)
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Blakiella Cuatrec., 1969 (1 sp. )
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Celmisia Cass., 1825 (circa 60 spp.)
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Chiliophyllum Phil., 1836 (3 spp.)
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Chiliotrichiopsis Cabrera, 1937 (3 spp.)
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Chiliotrichum Cass., 1817 (2 spp.)
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Damnamenia D.R. Given, 1973 (1 sp. )
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Diplostephium Kunth in H.B.K., 1818 (oltre 70 spp.)
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Floscaldasia Cuatrec., 1969 (2 spp.)
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Flosmutisia Cuatrec., 1986 (1 sp. )
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Guynesomia Bonifacino & Sancho, 2004 (1 sp. )
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Hinterhubera Sch. Bip. ex Wedd., 1857 (8 spp.)
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Laestadia Kunth ex Less., 1832 (6 spp.)
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Lepidophyllum Cass., 1816 (1 sp. )
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Llerasia Triana, 1858 (10 spp.)
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Madagaster G.L. Nesom, 1993 (5 spp.)
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Mairia Nees, 1832 (3 spp.)
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Nardophyllum (Hook. & Arn.) Hook. & Arn., 1836
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Novenia S.E. Freire, 1986 (1 sp. )
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Olearia Moench, 1802 (circa 180 spp.)
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Oritrophium (Kunth) Cuatrec., 1961 (circa 21 spp.)
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Pachystegia Cheeseman, 1925 (1 sp. )
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Pacifigeron G.L. Nesom, 1994 (1 sp. )
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Paleaepappus Cabrera, 1969 (1 sp. )
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Parastrephia Nutt., 1841 (3 spp.)
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Pleurophyllum Hook. f., 1844 (3 spp.)
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Printzia Cass., 1825 (6 spp.)
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Pteronia L., 1763 (circa 80 spp.)
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Remya W. Hillebrand ex Benth. in Benth. & Hook. f., 1873 (3 spp.)
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Rochonia DC., 1836 (4 spp.)
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Westoniella Cuatrec., 1977 (6 spp.)
Comprende 13 generi e circa 150 specie:[13]
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Amellus L., 1759 (12 spp.)
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Chamaegeron Schrenk, 1845 (4 spp.)
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Chrysocoma L., 1753 (20 spp.)
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Engleria O. Hoffm., 1888 (2 spp.)
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Felicia Cass., 1818 (circa 85 spp.)
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Gymnostephium Less., 1832 (8 spp.)
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Jeffreya Wild., 1974 (1 sp. )
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Lachnophyllum Bunge, 1852 (2 spp.)
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Nolletia Cass., 1825 (10 spp.)
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Poecilolepis J. Grau, 1977 (2 spp.)
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Polyarrhena Cass., 1828 (4 spp.)
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Roodebergia B. Nord., 2002 (1 sp. )
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Zyrphelis Cass., 1829 (10 spp.)
Comprende 12 generi e 54 specie:[13]
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Keysseria Lauterb., 1914 (12 spp.)
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Lagenophora Cass., 1816 (14 spp.)
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Lagenocypsela Swenson & K. Bremer, 1994 (2 spp.)
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Myriactis Less., 1831 (2 spp.)
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Pappochroma Raf., 1836 (9 spp.)
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Piora J.T. Kost., 1966 (1 sp.)
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Pytinicarpa G.L. Nesom, 1994 (2 spp.)
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Rhamphogyne S. Moore, 1914 (2 spp.)
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Rhynchospermum Reinw., 1825 (1 sp.)
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Sheareria S. Moore, 1875 (2 spp.)
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Solenogyne Cass., 1827 (3 spp.)
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Thespis DC. in Guill., 1833 (3 spp.)
Comprende 18 generi e circa 250 specie:[13]
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Arida (R.L. Hartm.) D.R. Morgan & R.L. Hartm., 2003 (9 spp.)
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Benitoa D.D. Keck, 1956 (1 sp.)
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Corethrogyne DC., 1836 (1 sp.)
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Dieteria Nutt., 1840 (3 spp.)
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Grindelia Willd., 1807 (70 spp.)
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Haplopappus Cass., 1828 (70 spp.)
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Hazardia Greene, 1887 (13 spp.)
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Isocoma Nutt., 1840 (16 spp.)
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Lessingia Cham., 1829 (7 – 10 spp. )
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Machaeranthera Nees, 1832 (2 spp.)
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Olivaea Sch. Bip. ex Benth. in Hook., 1872 (2 spp.)
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Oonopsis (Nutt.) Greene, 1896 (4 – 5 spp.)
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Pyrrocoma Hook., 1833 (14 spp.)
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Rayjacksonia R.L. Hartm. & M.A. Lane, 1996 (3 spp.)
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Stephanodoria Greene, 1895 (1 sp.)
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Xanthisma DC., 1836 (17 spp.)
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Xanthocephalum Willd., 1807 (6 spp.)
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Xylorhiza Nutt., 1840 (8 spp.)
Comprende 3 generi e 8 specie:[13]
Comprende 18 generi e circa 130 specie:[13]
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Asteropsis Less., 1832 (1 sp.)
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Camptacra N.T. Burb., 1982 (2 spp.)
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Dichromochlamys Dunlop, 1980 (1 sp.)
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Dimorphocoma F. Muell. & Tate, 1883 (2 spp.)
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Elachanthus F. Muell., 1853 (2 spp.)
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Inulopsis (DC.) O. Hoffm., 1890 (4 spp.)
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Iotasperma G.L. Nesom., 1994 (2 spp.)
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Isoetopsis Turcz., 1851 (1 sp.)
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Ixiochlamys F. Muell. & Sond. ex Sond., 1853 (4 spp.)
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Kippistia F. Muell., 1858 (1 sp.)
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Laennecia Cass., 1822 (17 spp.)
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Microgynella Grau, 1975 (1 sp.)
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Minuria DC., 1836 (10 spp.)
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Peripleura (N.T. Burb.) G.L. Nesom, 1994 (9 spp.)
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Podocoma Cass., 1817 (circa 9 spp.)
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Sommerfeltia Less., 1832 (2 spp.)
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Tetramolopium Lees, 1832 (38 spp.)
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Vittadinia A. Rich., 1832 (20 spp.)
Comprende 25 generi e circa 180 specie:[13]
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Acamptopappus (A. Gray) A. Gray, 1873 (2 spp.)
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Amphiachyris (DC.) Nutt., 1840 (2 spp.)
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Amphipappus Torr. & A. Gray ex A. Gray, 1845 (1 sp.)
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Bigelowia DC., 1836 (2 spp.)
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Chihuahuana Urbatsch & R.P. Roberts, 2004 (1 sp.)
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Chrysoma Nutt., 1834 (1 sp.)
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Chrysothamnus Nutt., 1840 (circa 13 spp.)
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Columbiadoria G.L. Nesom, 1991 (1 sp.)
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Eastwoodia Brandegee, 1894 (1 sp.)
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Euthamia Nutt. ex Cass., 1825 (8 spp.)
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Gundlachia A. Gray, 1880 (6 spp.)
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Gutierrezia Lag., 1816 (16 spp.)
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Gymnosperma Less., 1832 (1 sp.)
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Hesperodoria Greene, 1906 (2 spp.)
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Medranoa Urbatsch & R.P. Roberts, 2004 (1 sp.)
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Neonesomia Urbatsch & R.P. Roberts, 2004 (2 spp.)
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Oligoneuron Small, 1903 (6 spp.)
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Oreochrysum Rydb., 1906 (1 sp.)
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Petradoria Greene, 1895 (1 sp.)
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Sericocarpus Nees, 1833 (5 spp.)
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Solidago L., 1753 (circa 100 spp.)
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Stenotus Nutt., 1840 (circa 6-7 spp)
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Thurovia Rose, 1895 (1 sp.)
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Vanclevea Greene, 1899 (1 sp.)
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Xylovirgata Urbatsch & R.P. Roberts, 2004 (1 sp.)
Comprende 5 generi e circa 100 specie:[13]
Incertae sedis
I seguenti generi appartengono alla tribù ma per il momento non hanno ancora trovato una ben precisa collocazione gerarchica nella tassonomia del gruppo.[13]
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Commidendron DC., 1833 (4 spp.)
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Doellingeria Nees, 1832 (11 spp.)
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Ericameria Nutt., 1840 (31 spp.)
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Eucephalus Nutt., 1840 (11 spp.)
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Eurybia (Cass.) S.F. Gray, 1821 (28 spp.)
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Heteroplexis C.C. Chang, 1937 (3 spp.)
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Ionactis Greene, 1897 (5 spp.)
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Melanodendron DC., 1836 (1 sp.)
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Microglossa DC., 1836 (19 spp.)
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Nannoglottis Maxim., 1881 (9 spp.)
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Oclemena Greene, 1903 (3 spp.)
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Oreostemma Greene, 1900 (3 spp.)
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Psiadia Jacq., 1800 (42 spp.)
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Psiadiella Humbert, 1923 (1 sp.)
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Sarcanthemum Cass., 1818 (1 sp.)
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Tonestus A. Nelson, 1904 (8 spp.)
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Vernoniopsis Humbert, 1955 (1 sp.)
Chiave per le sottotribù
Per meglio comprendere ed individuare i vari gruppi della tribù sono state costruite diverse chiavi analitiche. Alcune chiavi prendono in considerazione solamente i generi appartenenti ad determinati areali[14], altre suddividono i generi secondo l'habitus erbaceo[15], arbustivo[16] o tipo albero[17]. Il seguente elenco prende in considerazione solamente le sottotribù.[18]
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Gruppo 1A: le piante sono dioiche per cui i capolini sono di due tipi (maschile e femminile) su piante diverse, o raramente la stessa pianta ha sia fiori maschili che femminili ma separati (pianta monoica);
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Gruppo 2A: gli acheni sono compressi;
- sottotribù Hinterhuberinae (genere Aztecaster)
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Gruppo 2B: la forma degli acheni è prismatica;
- sottotribù Baccharidinae
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Gruppo 1B: i capolini delle piante sono di un solo tipo (ermafroditi); la base delle antere non è speronata, ma brevemente arrotondata o raramente con coda; la base dello stilo è regolare o appena ampliata;
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Gruppo 5A: i lobi e gli apici delle foglie e le brattee dell'involucro spesso sono provviste di punte spinose; le serie di setole del pappo spesso sono disposte scalarmente; il numero cromosomico è 2n=12 (e valori più ridotti);
- sottotribù Machaerantherinae (alcune specie)
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Gruppo 5B: l'habitus di queste piante è erbaceo; i lobi e gli apici delle foglie e le brattee dell'involucro non sono provviste di punte spinose; la parte interna del pappo è distintamente più lunga di quella esterna; il numero cromosomico è 2n=18 (e valori più ridotti);
- sottotribù Chrysopsidinae
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Gruppo 4B: i rami dello stilo dei fiori fertili del disco sono papillosi, raramente sono pelosi; le brattee dell'involucro sono piatte e non sono carenate;
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Gruppo 6A: le piante sono distribuite in più zone del Sud America, nelle Hawaii e nel Messico; le setole del pappo sono disposte più o meno su 2 serie; la parte inferiore della pagina fogliare è spesso tomentosa;
- sottotribù Hinterhuberinae (resto dei generi')
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Gruppo 6B: la distribuzione di queste piante è per lo più americana; l'habitus di queste piante è erbaceo o sub-arbustivo; le brattee dell'involucro sono disposte in modo scalare, quelle esterne raramente sono simili a foglie; le setole del pappo sono disposte su una serie; le foglie sono normalmente sessili e poco o nulla tomentose;
- sottotribù Solidagininae
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Gruppo 3B: i lobi della corolla sono allungati e di colore azzurrognolo, purpureo o bianco oppure sono ridotti o assenti; gli acheni normalmente sono compressi;
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Gruppo 7A: gli stigmi dello stilo dei fiori del disco sono da strettamente oblunghi a oblanceolati, più lunghe delle linee stigmatiche;
- sottotribù Pentachaetinae
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Gruppo 7B: gli stigmi dello stilo dei fiori del disco sono da deltati a lanceolati, più corti delle linee stigmatiche;
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Gruppo 8A: le brattee dell'involucro possiedono venature o coste resinose di colore arancio; tra le foglie inferiori sono più grandi quelle più alte; i lobi della corolla dei fiori del disco sono sagomati variamente;
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Gruppo 9A: gli acheni hanno una forma arrotondata o compressa con ali laterali; le brattee dell'involucro hanno le punte arrotondate o ottuse; la ligula dei fiori del raggio è contorta;
- sottotribù Boltoniinae
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Gruppo 9B: gli acheni hanno una forma compressa e non sono alati; le brattee dell'involucro hanno delle punte acute; le ligule dei fiori del raggio sono contorte oppure diritte; il ricettacolo è privo di pagliette, e qualche volta possiede delle piccole scaglie; i fiori femminili sono privi di pappo e possiedono una rigida e stretta corolla urceolata;
- sottotribù Conyzinae
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Gruppo 8B: le brattee dell'involucro sono prive di evidenti venature resinose;
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Gruppo 10A: gli stigmi degli stili dei fiori fertili del disco sono pelosi; le brattee dell'involucro sono provviste di punte apicali erbacee distintamente verdi; il pappo normalmente è formato da setole capillari;
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Gruppo 11A: le foglie sono intere, o dentate, o lobate, o pennatifide con denti e apici normalmente spinulosi; le setole del pappo tendono ad essere piatte almeno alla base; il numero cromosomico è 2n=12 (e valori più ridotti);
- sottotribù Machaerantherinae (alcune specie)
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Gruppo 11B: le foglie sono intere e raramente con bordi dentati e senza punte spinose; le setole del pappo sono capillari; gli acheni hanno una forma più o meno compressa con 2 (massimo 8) nervi longitudinali; il numero cromosomico è 2n=18 (e valori più ridotti);
- sottotribù Symphyotrichinae
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Gruppo 10B: gli stigmi degli stili dei fiori fertili del disco sono papillosi; le brattee dell'involucro non sono provviste di parti erbacee e non sempre sono provviste di punte apicali erbacee distintamente verdi; le setole del pappo sono ridotte o assenti;
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Gruppo 12A: i fiori del raggio, se presenti, sono disposti su 2 – 4 serie;
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Gruppo 13A: le setole del pappo sono disposte su 2 – 3 serie; le ligule dei fiori del raggio qualche volta sono allungate e contorte;
- sottotribù Podocominae
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Gruppo 13B: il pappo può essere ridotto o assente, raramente formato da una singola serie di setole; le ligule dei fiori del raggio sono corte o mancanti;
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Gruppo 14A: gli acheni sono sprovvisti di un becco; le setole dell'achenio spesso sono provviste di una punta a forma di ancora; il ricettacolo spesso è conico o a forma di ciazio;
- sottotribù Grangeinae
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Gruppo 14B: gli acheni sono provvisti di un becco; le setole del pappo sono sprovviste di una punta a forma di ancora; il ricettacolo normalmente è concesso o piatto, raramente è conico;
- sottotribù Lagenophorinae
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Gruppo 12B: i fiori del raggio sono disposti su una serie;
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Gruppo 15A: il pappo può essere ridotto o mancante; gli acheni sono fortemente compressi;
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Gruppo 16A: le piante sono del tipo rosolato con capolini solitari su scapi individuali; le ligule dei fiori del raggio non sono contorte; gli acheni sono provvisti di setole semplici;
- sottotribù Bellidinae
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Gruppo 16B: le piante non sono del tipo rosolato; i capolini non sono sorretti da scapi individuali emergenti dalle rosette basali; le ligule dei fiori del raggio sono contorte o brevi; le setole dell'achenio sono sprovviste di una punta a forma di ancora;
- sottotribù Brachyscominae
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Gruppo 15B: le setole del pappo normalmente sono capillari; le foglie basali non sono simili a delle scaglie, e spesso sono persistenti; le brattee dell'involucro non sono carenate, sono invece di consistenza erbacee con ampi margini ialini;
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Gruppo 17A: le ligule dei fiori del raggio, se presenti, non sono contorte o riflesse; il numero cromosomico è 2n=18 o 10; la distribuzione di queste piante è relativa all'America del Nord e al Messico;
- sottotribù Astranthiinae
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Gruppo 17B: le ligule dei fiori del raggio, se presenti, sono fortemente contorte;
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Gruppo 18A: le brattee dell'involucro sono di tipo erbaceo per lo più alla base; il ricettacolo è privo di pagliette; il tipo corologico, area di origine di queste piante, è in maggioranza Paleoartico;
- sottotribù Asterinae
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Gruppo 18B: le brattee dell'involucro normalmente hanno dei margini di tipo ialino; il ricettacolo spesso è provvisto di pagliette;
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Gruppo 19A: gli acheni sono da fusiformi a compressi; le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno; il numero cromosomico è 2n=16; la distribuzione di queste piante è relativa al Nord America e Messico;
- genere Chaetopappine
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Gruppo 19B: gli acheni sono compressi; le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno o opposto; il numero cromosomico è 2n=18 (o valori ridotti); la distribuzione di queste piante è relativa all'Africa e all'Asia;
- sottotribù Homochrominae
Alcune specie
Note
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^ Motta, Vol. 1 - p. 219.
-
^ Global Compositae Checklist , su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato l'11 settembre 2014.
-
^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 6-marzo-2014.
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^ a b c d e f g Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 284.
-
^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 589.
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^ a b c d Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
-
^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
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^ a b Judd 2007, pag. 522.
-
^ a b c eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
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^ Judd 2007, pag. 520.
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^ a b c Noyes Rieseberg 1999.
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^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s The Astereae Working Group, su msb.unm.edu. URL consultato il 16 ottobre 2011.
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^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su kew.org. URL consultato il 15 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2012).
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^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
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^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 285-6.
Bibliografia
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- Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782.
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 284-342, Berlin, Heidelberg, 2007.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, pp. pag. 1, ISBN 88-506-2449-2.
- R.D. Noyes & L.H. Rieseberg, ITS SEQUENCE DATA SUPPORT A SINGLE ORIGIN FOR NORTH AMERICAN ASTEREAE (ASTERACEAE) AND REFLECT DEEP GEOGRAPHIC DIVISIONS IN ASTER S.L., in American Journal of Botany 86(3): 398–412. 1999. URL consultato il 16 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume primo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 219.