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Ligustrum lucidum ( Italian )

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Il ligustro lucido (nome scientifico Ligustrum lucidum W.T.Aiton, 1810) è un albero dai delicati fiori bianchi appartenente alla famiglia delle Oleaceae.[1]

Etimologia

Il nome del genere (Ligustrum) deriva da un antico nome latino, già usato da Gaio Plinio Secondo (23 – 79) scrittore, ammiraglio e naturalista romano e da Virgilio (70 a.C. – 19 a.C.) poeta romano, per le piante chiamate volgarmente ligustro o olivella.[2][3] ll primo botanico a usare questo nome associato al "ligustro" è stato Dioscoride (Anazarbe, 40 circa – 90 circa), medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone; mentre in "tempi moderni" è stato il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708) a usare questo vocabolo con valore di genere.[4] L'epiteto specifico (lucidum) deriva dal latino e significa "lucido, chiaro o brillante e splendente" e fa riferimento alle foglie che hanno questa caratteristica.[5][6]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico e direttore dei Kew Gardens William Townsend Aiton (1766-1849) nella pubblicazione "Hortus Kewensis; or, a Catalogue of the Plants Cultivated in the Royal Botanic Garden at Kew. London. - 1: 19. 1810" del 1810.[7]

Descrizione

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Il portamento
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Il tronco
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Le foglie
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Infiorescenza
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I fiori
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I frutti

Queste piante possono arrivare fino ad una altezza di 10 - 15 metri (anche 25 metri in Cina). La forma biologica è fanerofita arborea (P scap), sono piante legnose con portamento arboreo e gemme poste ad altezze dal suolo superiori ai due metri. Queste piante possono essere considerate anche come fanerofite cespugliose (P caesp) a seconda del tipo di crescita.[4][8][9][10][11][12]

Radici

Le radici sono legnose.

Fusto

La parte aerea del fusto è arborea (arbusto o alberello).

Foglie

Le foglie, sempreverdi (o decidue relativamente al clima), sono intere, coriacee e lucide, verdi su entrambe le facce ed hanno un portamento opposto; formano dei verticilli a 2 a 2 e ogni verticillo è posizionato a 90° rispetto a quello sottostante. Le foglie sono picciolate con una lamina da ovale-acuminata a lanceolata; sia il picciolo che le venature centrali sono rossastre. Le stipole sono assenti. Lunghezza del picciolo: 1 – 3 cm. Dimensione delle foglie: larghezza 3 – 8 cm; lunghezza 6 – 17 cm.

Infiorescenza

Le infiorescenze, molto profumate, sono formate da pannocchie terminali con forme piramidali. I peduncoli dell'infiorescenza sono rossastri (i pedicelli sono quasi assenti, i fiori sono subsessili). Lunghezza delle infiorescenze: 10 – 20 cm.

Fiore

* K (4), [C (4), A 2], G (2), supero, bacca/capsula.
  • Il calice è gamosepalo a forma campanulata, piccolo con 4 lobi. Dimensione del calice: 1,5 – 2 mm.
  • La corolla è gamopetala, con forme più o meno da obconiche a imbutiformi. Termina con 4 lobi valvati a forma di cappuccio e patenti; la parte tubolare è meno lunga della parte lobata. Il colore della corolla è bianco-rossastro. Dimensione della corolla: 4 – 5 mm.
  • L'androceo è formato da 2 stami sporgenti, divergenti (si avvicinano ai rispettivi apici dei lobi della corolla) e adnati alla corolla. Le antere sono formate da due teche con deiscenza longitudinale. Il polline è tricolpato. Dimensione delle antere: 1 - 1,5 mm.
  • Il gineceo è bicarpellato (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli) ed ha un ovario supero, biloculare con 2 ovuli penduli per loculo. Gli ovuli sono provvisti di un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[13] La placentazione è assile. Lo stilo è unico e termina con uno stigma bifido. Il nettare è secreto dalle ovaie.
  • Fioritura: da luglio a settembre.

Frutti

Il frutto è una bacca subsferica (reniforme) carnosa con 1 - 4 semi. Il colore è profondo blu scuro (rosso-nero a maturazione). Dimensione del frutto: 7 - 10 x 4 – 6 mm.

Riproduzione

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) o il vento (impollinazione anemogama).[9]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

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Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[15])
  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Est - Asiatico (questa pianta è originaria della Cina, Corea e Giappone).
  • Distribuzione: in Italia è coltivata ed eventualmente spontaneizzata soprattutto nella Pianura Padana (ma anche in altre regioni). Con le stesse caratteristiche si può trovare anche nelle Alpi (sul versante italiano e quello francese).[15] In Australia è considerata specie invasiva[16].
  • Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono i boschi (nelle aree di origine); ma anche parchi, giardini, viali e cimiteri. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[15]
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini queste piante frequentano i seguenti piani vegetazionali: collinare e quello planiziale (a livello del mare). In Cina vegetano sotto i 2.900 m s.l.m..

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]

  • Formazione: delle comunità forestali
  • Classe: Carpino-Fagetea
  • Ordine: Fagetalia sylvaticae
  • Alleanza: Carpinion betuli

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa specie (Oleaceae) comprende 25 generi e circa 600 specie[8] (29 generi e 600 specie secondo altri Autori[10][17] oppure 24 generi con 615 specie[18]) con distribuzione cosmopolita dalle regioni tropicali fino a quelle temperate. Il genere di questa specie è descritto all'interno della sottotribù Ligustrinae (tribù Oleeae); gruppo botanico caratterizzato dalla presenza di flavoni glicosidi, ovario con 2 ovuli penduli per loculo, vasi multipli e fibre libriformi nel legno.[19]

I coltivatori e giardinieri dividono le specie del genere Ligustrum in due gruppi: (1) specie a rami e foglie glabre e (2) specie a giovani rami, foglie od infiorescenze pubescenti. La specie di questa voce appartiene al primo gruppo.[4]

Il numero cromosomico di L. lucidum è: 2n = 46.[20]

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]

  • Esquirolia sinensis H.Lév.
  • Ligustrum compactum var. latifolium W.C.Cheng
  • Ligustrum esquirolii H.Lév.
  • Ligustrum lucidum var. alivonii Rehder
  • Ligustrum lucidum var. aureomarginatum Rehder
  • Ligustrum lucidum var. esquirolii H.Lév.
  • Ligustrum lucidum f. latifolium (W.C.Cheng) P.S.Hsu
  • Ligustrum lucidum var. tricolor Rehder
  • Ligustrum lucidum var. xideense J.L.Liu
  • Ligustrum magnoliifolium Dippel
  • Ligustrum roxburghii Blume
  • Ligustrum wallichii Vis.
  • Olea chinensis Sweet
  • Olea clavata G.Don
  • Phillyrea paniculata Roxb.
  • Phillyrea terminalis B.Heyne ex Wall.
  • Visiania paniculata (Roxb.) DC.

Usi

Il ligustro era usato per intrecciare cesti.

E' pianta molto visitata dalle api,[21] che ne raccolgono abbondante nettare, producendo un miele dal sapore simile a quello di trifoglio.

Note

  1. ^ a b Ligustrum lucidum, su The Plant List. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 237.
  3. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'8 agosto 2016.
  4. ^ a b c Motta 1960, Vol. 2 - pag. 681.
  5. ^ David Gledhill 2008, pag. 243.
  6. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  8. ^ a b Kadereit 2004, pag. 302.
  9. ^ a b Pignatti, vol. 2 – pag. 324.
  10. ^ a b c Judd, pag. 490.
  11. ^ a b Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 7 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  12. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  13. ^ Musmarra 1996.
  14. ^ Conti et al. 2005, pag. 121.
  15. ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 182.
  16. ^ https://www.researchgate.net/publication/279947975_Privet_species_-_Are_we_sitting_on_species_time_bombs
  17. ^ Strasburger 2007, pag. 850.
  18. ^ Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato l'11 dicembre 2017.
  19. ^ Wallander et al. 2001.
  20. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  21. ^ http://www.florabeilles.org/serie/ligustrum-lucidum_apis-mellifera

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