Magydaris pastinacea hè una pianta chì face parte di a famiglia di l'Apiaceae. 'Ssa pianta hè uriginaria di l'Africa di u Nordu (l'Algeria, u Maroccu è a Tunisia) è di l'isule di u Sudestu di l'Europa: a Sicilia, a Sardegna.
Parechji sinonimi di Magydaris pastinacea sò:
Siont'è Gamisans è Jeanmond (1993), Magydaris pastinaceas hè stata scuperta per a prima volta in Corsica, in u golfu di Sant'Amanza. Per via di cunsequenza, l'origine spontanea di 'ssa pianta hè incerta.
Magydaris pastinacea hè una pianta chì face parte di a famiglia di l'Apiaceae. 'Ssa pianta hè uriginaria di l'Africa di u Nordu (l'Algeria, u Maroccu è a Tunisia) è di l'isule di u Sudestu di l'Europa: a Sicilia, a Sardegna.
Parechji sinonimi di Magydaris pastinacea sò:
Magydaris tomentosa W. D. J. Koch Cachrys pastinacea Lam. Athamanta panacifolia Hoffmanns. è Link.Taferfra nniḍen (Isem usnan: Magydaris pastinacea) d talmest n yemɣi seg twacult n wapiaceae . Adriano Fiori
akked Giulio Paoletti
d amdan amezwaru i yuran fell-as deg useggas n 1900.
Taferfra nniḍen (Isem usnan: Magydaris pastinacea) d talmest n yemɣi seg twacult n wapiaceae . Adriano Fiori
akked Giulio Paoletti
d amdan amezwaru i yuran fell-as deg useggas n 1900.
Magydaris pastinacea es una especie de planta herbácea perteneciente a la familia de las apiáceas.[1]
Es una hierba perenne, –a veces monocárpica–, muy robusta. Tallos 1-1,5(2,5) m, erectos, ramificados en la parte superior, estriados, cubiertos de pelos finos, suaves. Hojas basales 20-50 cm, indivisas o 1 vez pinnatisectas, con tomento denso –gris– en el envés cuando son jóvenes, con 3-7(9) lóbulos ovados, crenado- denticulados, obtusos, algunos decurrentes sobre el nervio medio; hojas caulinares con (3)5-7(9) lóbulos, de ordinario menores que las hojas basales; las superiores a menudo reducidas a un pecíolo hinchado. Umbelas con 20-40(50) radios, pubescentes. Brácteas 5-16, de 30-60 mm, linear-lanceoladas, a veces laciniadas o dentadas en el ápice. Bractéolas 8-18, de 15-25 mm, semejantes a las brácteas, reflejas, con margen escarioso. Cáliz con dientes de 0,5-1 mm. Pétalos vilosos, sobre todo, en la cara externa. Estilos 1,9-5 mm, glabrescentes. Frutos 6,5-9,5 � 3-5 mm, densamente tomentosos. Tiene un número de cromosomas de 2n = 22.[2]
Se encuentra en lugares secos, cunetas, baldíos; a una altitud de 0-200 metros en el C y W de la región mediterránea –Península italiana, Sicilia, Córcega, Cerdeña, Baleares y Norte de África (Marruecos, Argelia, Túnez)–. Baleares.
Magydaris pastinacea fue descrita por Fiori & Paol. y publicado en Fl. Italia (Fiori, Béguinot & Paoletti) 2: 205 1900.[3]
Magydaris pastinacea es una especie de planta herbácea perteneciente a la familia de las apiáceas.
Il basilisco (Magydaris pastinacea (Lam) Paol.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Apiaceae.[1] Fiorisce a maggio-giugno. L'epiteto specifico deriva dal latino ‘pastinaca’ (pastinaca, carota) in riferimento alla somiglianza con queste specie; il nome generico dal greco μάγύδαρις, nome di una pianta citata da diversi autori, ma di non chiara attribuzione, per taluni il silfio[2].
Il basilisco cresce in Sardegna, in Sicilia e in una stazione isolata nel Lazio nei pressi di Terracina[3]. Cresce fino a 800 m, nelle garighe presso i litorali, più raramente in luoghi disturbati e lungo le strade, su suoli piuttosto freschi almeno in inverno e primavera, e nella fascia mediterranea.
Forma biologica: emicriptofita scaposa. Pianta perennante per mezzo di gemme poste a livello del terreno. Si presenta con fusto eretto, sottilmente striato, con midollo bianco e il diametro alla base di 1–3 cm. Le foglie basali sono lunghe 5-10 dm a contorno triangolare, incompletamente divise in 7 lobi profondi e più o meno accorciati presentano il bordo lobato e crenato con un tubercolo bianco all'apice dei nervi, la lamina è coriacea verde-scuro nella pagina superiore. Le ombrelle sono composte da 40-50 raggi (con diametro di 2–3 mm) lunghi fino a 10 cm; l'involucro è costituito da 10-15 brattee lesiniformi, bianco-membranose sul bordo, talora divise all'apice. Le bratteole sono lineari (1,5 x 25 mm), il calice pubescente e i petali bianchi hanno entrambi una lunghezza di 2 mm.[3]
Nella tradizione popolare sarda la M. pastinacea trova impiego nell'artigianato: col fusto secco, si creano dei panchetti chiamati bankìtta di firrulòni.
L'ombrella, grande e vistosa, e il peduncolo che la supporta, si prestano all'essiccazione e possono essere adoperate nelle composizioni floreali.
Infine, la M. pastinacea viene utilizzata nell'alimentazione del cavallo. Da osservazioni effettuate nel territorio di Dorgali risulta infatti che tale pianta, mentre viene rifiutata da diversi tipi di bestiame, viene brucata dagli equini. Si deve comunque tenere in considerazione che la pianta è fototossica[4] a causa del contenuto in furocumarine.
Contiene: la cumarina Ostolo e le furocumarine: Imperatorina, Isopimpinellina, Bergaptene, Xantotossina e Heraclenolo che sono state isolate per la prima volta dal genere Magydaris[5], mentre i composti Umbelliprenina, Fellopterina e Heraclenina sono stati precedentemente isolati da altre fonti naturali.
Il basilisco (Magydaris pastinacea (Lam) Paol.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Apiaceae. Fiorisce a maggio-giugno. L'epiteto specifico deriva dal latino ‘pastinaca’ (pastinaca, carota) in riferimento alla somiglianza con queste specie; il nome generico dal greco μάγύδαρις, nome di una pianta citata da diversi autori, ma di non chiara attribuzione, per taluni il silfio.