Opopanax chironius (L.) W.D.J.Koch, 1824, noto comunemente come mirra dolce[1] o mirra bisabololo, è una pianta della famiglia delle Apiacee.[2]
Anche la dicitura Opoponax è ampiamente utilizzata[3]. L'Oxford English Dictionary segnala opopanax come dicitura principale, ed opoponax come variante registrata già dal diciannovesimo secolo.[4]
Cresce da uno a tre metri di altezza con rizoma grosso, lungo fino a 60 centimetri[5], e produce una grande infiorescenza gialla.
La pianta prospera in climi caldi come l'Iran, l'Italia, la Grecia, la Turchia e la Somalia, ma riesce a crescere anche in climi più freschi, benché gli Opoponax coltivati in questi climi vengono visti come di qualità inferiore.
Può essere estratta dall'opoponaco una resina di consumo, tagliando la base dello stelo ed essiccando al sole il liquido giallo-dorato che ne fuoriesce. Anche se spesso le persone trovano il suo sapore acre e amaro, la resina può essere bruciata come incenso per produrre un profumo simile al balsamo o alla lavanda. La resina è stata utilizzata nel trattamento degli spasmi, ed in precedenza anche come emmenagogo, nel trattamento di asma, infezioni croniche viscerali, isteria e ipocondria. L'opoponaco è utilizzato anche nella produzione di alcuni profumi.
Opopanax chironius (L.) W.D.J.Koch, 1824, noto comunemente come mirra dolce o mirra bisabololo, è una pianta della famiglia delle Apiacee.
Anche la dicitura Opoponax è ampiamente utilizzata. L'Oxford English Dictionary segnala opopanax come dicitura principale, ed opoponax come variante registrata già dal diciannovesimo secolo.