Le Capparacee (Capparaceae Juss., 1789) sono una famiglia di piante angiosperme eudicotiledoni appartenenti all'ordine Brassicales[1] distribuite in regioni tropicali e subtropicali dell'America, dell'Africa, dell'Oceania e nelle regioni del Mediterraneo.
Nell'ambito della famiglia sono comprese anche specie d'interesse ornamentale, medicinale e alimentare. La specie di maggiore importanza è il cappero (Capparis spinosa L.).
Il portamento è vario: vi si trovano erbacee, arbustive, arboree, e lianose.
Le specie della famiglia delle Capparaceae hanno in genere foglie alterne, semplici o composte.
I fiori sono quasi sempre ermafroditi, attinomorfi o zigomorfi e tetrameri portati isolati o in racemi terminali. Gli stami sono da 6 a numerosi; l'ovario è supero e bicarpellare.
Il frutto è una capsula o una bacca contenente più semi.
La classificazione APG IV assegna la famiglia Capparaceae all'ordine Brassicales. Sono riconosciuti i seguenti generi:[2]
Nel'ordinamento di Cronquist (1981) la famiglia Capparaceae era classificata nell'ordine Capparales[3] e comprendeva oltre 800 specie suddivise in due sottofamiglie:
Già nella classificazione APG III (2009) Capparaceae e Cleomaceae vengono considerate come due famiglie distinte[4], mentre la classificazione APG IV (2016) porta ad un ulteriore ridimensionamento di tale raggruppamento, trasferendo i generi Borthwickia, Forchhammeria, Stixis e Tirania alle Resedaceae.[1]
Le Capparacee (Capparaceae Juss., 1789) sono una famiglia di piante angiosperme eudicotiledoni appartenenti all'ordine Brassicales distribuite in regioni tropicali e subtropicali dell'America, dell'Africa, dell'Oceania e nelle regioni del Mediterraneo.
Nell'ambito della famiglia sono comprese anche specie d'interesse ornamentale, medicinale e alimentare. La specie di maggiore importanza è il cappero (Capparis spinosa L.).