Die Filz-Alpenscharte (Saussurea discolor), auch Zweifarbige Alpenscharte ist eine Pflanzenart aus der Gattung Alpenscharten (Saussurea) innerhalb der Familie der Korbblütler (Asteraceae). Die Art ist in den Gebirgen der Nordhalbkugel weitverbreitet.
Das Filz-Alpenscharte wächst als ausdauernde krautige Pflanze mit filzig behaartem, aufrechtem Stängel, die Wuchshöhen von etwa 10 bis 35 cm erreicht.
Die einfachen und unregelmäßig gezähnten Laubblätter sind eiförmig oder eilanzettlich und am Grund spitz bis gestutzt oder leicht herzförmig. Die Blätter werden zwischen 10 und 60 mm breit. Zumindest die untersten Blätter sind gestielt, wobei der Blattstiel nicht geflügelt ist. Die Blattspreiten sind unterseits schneeweißfilzig, können aber auch kahl sein. Die Oberseite ist grün und schwach behaart.
Die Blütezeit reicht von Juli bis September. Die 2 bis 10 Blütenkörbe, mit einem behaarten, mehrkreisigen Hüllkelch, pro Stängel werden etwa 1 bis 2 cm im Durchmesser. Die duftenden, von Spreublättern umgebenen, zwittrigen Blüten sind alle röhrenförmig und bräunlich violett mit purpurner Spitze.
Es werden Achänen mit Pappus gebildet.
Das Verbreitungsgebiet der Gebirgspflanze umfasst die Alpen (Savoyer Alpen bis zum Schneeberg und den Steiner Alpen), die Karpaten, Ural, Altai bis zum Himalaya.
Die kalkliebende Pflanze bevorzugt als Standort Felsspalten, Felsschutt und steinige, lückige Rasen. Sie wächst gerne in Blaugrashalden. Die Filz-Alpenscharte gedeiht in Höhenlagen von bis zu 2800 Meter.
Die Filz-Alpenscharte (Saussurea discolor), auch Zweifarbige Alpenscharte ist eine Pflanzenart aus der Gattung Alpenscharten (Saussurea) innerhalb der Familie der Korbblütler (Asteraceae). Die Art ist in den Gebirgen der Nordhalbkugel weitverbreitet.
La saussurea cordata (Saussurea discolor (Willd.) DC., 1810) è una pianta erbacea angiosperma dicotiledone delle zone alpine, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Il nome generico (Saussurrea) deriva da quello dello scienziato ginevrino Horace-Bénédict De Saussure (1740 – 1799), naturalista e alpinista, professore presso l'Accademia di Ginevra, che fu il promotore della prima salita al Monte Bianco nel 1786, e da quello del figlio Théodore de Saussure.[3][4] L'epiteto specifico (discolor) deriva dal greco antico, in particolare dal prefisso ”dis” (= due o due volte) che insieme alla parola ”color” indica una pianta a più colori come le due facce delle foglie nel caso della specie di questa voce.[5]
Il binomio scientifico attualmente accettato è stato definito inizialmente dal botanico, farmacista e micologo tedesco Carl Ludwig Willdenow (Berlino, 22 agosto 1765 – Berlino, 10 luglio 1812) e successivamente perfezionato dal botanico e micologo svizzero Augustin Pyrame de Candolle (Ginevra, 4 febbraio 1778 – 9 settembre 1841) nella pubblicazione ”Annales du Museum National d'Histoire Naturelle. Paris” del 1810.[6]
L'aspetto di queste piante è erbaceo con piccole dimensioni (da 8 a 15 cm – massimo 25 cm). La forma biologica della specie è emicriptofita rosulata (H ros); ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e con le foglie disposte a formare una rosetta basale.[7][8][9][10][11][12]
Le radici sono secondarie da rizoma.
Le foglie sono semplici e intere, con bordi dentati (ma senza spinule); quelle basali sono picciolate (picciolo non alato) con lamina strettamente lanceolata e troncata o cuoriforme alla base; quelle cauline possono essere sessili e progressivamente più allungate e ristrette. Le foglie più grandi in genere sono riunite alla base del fusto e sono disposte in modo alterno. La parte inferiore della lamina è candida o densamente niveo-tomentosa; quella superiore può essere glabrescente o sparsamente lanosa. Dimensione delle foglie basali: larghezza 1,5 – 2 cm; lunghezza 5 – 7 cm.
Le infiorescenze sono formate da alcuni capolini (da pochi a meno di una decina) in formazioni corimbose (fascetto apicale). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un breve peduncolo (in alcuni casi il capolino è sub-sessile) sorregge un involucro fusiforme o ovoidale-oblungo composto da diverse brattee (o squame) intere e inermi (senza appendice apicale spinosa), circondate da una banda nera e colorate di violaceo-scuro, disposte su più serie in modo embricato (quelle esterne sono più allungate) che fanno da protezione al ricettacolo più o meno piano, provvisto di pagliette, sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Diametro dei capolini: 0,6 - 1,8 cm. Dimensioni dell'involucro: diametro 5 mm; altezza 12 mm.
I fiori sono tutti del tipo tubuloso[13] (il tipo ligulato, i fiori del raggio, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono ermafroditi, attinoformi, tetra-ciclici (con quattro verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ossia sia il calice che la corolla sono composti da cinque elementi).
I frutti sono degli acheni a forma sub-cilindrica, allungati e stretti; sono striati longitudinalmente. Il pappo si compone di un ciuffo di peli bi-seriati: i peli esterni sono persistenti e denticolati, quelli interni più grandi sono più piumosi, caduchi e connati alla base.[16] Dimensione dell'achenio: 5 mm.
Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[19], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[20] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[21]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
La tribù Cardueae (della sottofamiglia Carduoideae) a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Saussureinae è una di queste).[10][11][22][23]
Le specie del genere Saussurea in precedenti trattamenti erano descritte all'interno del gruppo informale (provvisorio da un punto di vista tassonomico) "Jurinea-Saussurea Group". In questo gruppo erano descritti principalmente quattro generi: Dolomiaea, Jurinea, Polytaxis e Saussurea.[10][11][22] In seguito ad ulteriori ricerche e analisi di tipo filogenetico, allorquando il gruppo ha acquisito la sua denominazione definitiva di sottotribù, si sono aggiunti altri nuovi generi.[23][24]
Il genere Saussurea ha una distribuzione molto ampia (Europa, Asia e America) ma sempre in regioni montuose di tipo alpino. Comprende diverse centinaia di specie di cui 4/5 sono presenti anche nella flora spontanea italiana. Si distingue dal genere Cirsium in quanto privo di spine e con un pappo formato da 1 - 2 serie di setole.
Il numero cromosomico di S. discolor è: 2n = 26.[12][25]
Per questa specie sono riconosciute tre varietà:[26]
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Le specie del genere Saussurea della flora italiana si distinguono per i seguenti caratteri:
La Saussurea cordata (o Saussurea a foglie discolori) in altre lingue viene chiamata nei seguenti modi:
La saussurea cordata (Saussurea discolor (Willd.) DC., 1810) è una pianta erbacea angiosperma dicotiledone delle zone alpine, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Saussurea discolor là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được (Willd.) DC. miêu tả khoa học đầu tiên năm 1810.[1]
Saussurea discolor là một loài thực vật có hoa trong họ Cúc. Loài này được (Willd.) DC. miêu tả khoa học đầu tiên năm 1810.