Dolichothele is a genus of spiders in the family Theraphosidae found in Brazil and Bolivia.[1] It was first described in 1923 by Mello-Leitão.
It owns a labium, which has less than 10 cuspules, also owning undivided tarsal scopula on legs 1 through 3, leg 4 being undivided with a band of hairs. The tarsal claws of males also lack teeth, and the spermathecae owning multiple lobules.[3]
As of July 2022, the World Spider Catalog accepted the following 10 species:[1][2]
Dolichothele is a genus of spiders in the family Theraphosidae found in Brazil and Bolivia. It was first described in 1923 by Mello-Leitão.
Mammillaria Haw., 1812 è un genere di piante succulente appartenenti alla famiglia delle Cactacee, che comprende oltre 150 specie ampiamente diffuse nell'ecozona neotropicale[1].
Il nome del genere deriva dal greco mamilla (mammella) in riferimento alla forma dei tubercoli più o meno grandi presenti in ogni specie.
Le piante hanno tutte fusti globulari o cilindrici solitamente bassi; possono essere sia ramificanti che accestenti. I tubercoli, di forma varia (cilindrici, conici, tetragonali), sono forniti di un'areola più o meno lanosa provvista di spine. Queste, differenziate in radiali e centrali, hanno forma, lunghezza e consistenza le più varie. In molte specie del genere una o più spine centrali sono uncinate. La robustezza di alcune di esse è tale da essere utilizzate, dalle popolazioni locali, come ami da pesca. Tra i tubercoli vi è l'ascella, a seconda delle specie glabra o lanosa. Da qui avviene la fioritura che nel genere Mammillaria è periapicale (in altre specie di cactaceae la fioritura è areolare). Il fiore è piccolo (ma alcune specie hanno fioriture vistose per dimensioni e colore dei fiori), di colore rosa o fucsia o bianco o giallo (verde nella M. marksiana)o variegato. L'anno successivo alla fioritura l'ascella fiorita emetterà il frutto, generalmente allungato e di color rosso (può essere anche verde pallido, giallo, bruno), edule in alcune specie. L'apice è generalmente lanoso. Alcune specie di Mammillaria se incise emettono un lattice di aspetto simile a quello delle Euphorbiaceae.
L'areale del genere Mammillaria si estende dal sud degli Stati Uniti, attraverso il Messico, l'America centrale e i Caraibi, sino alla Colombia e al Venezuela.[1]
Le varie specie crescono in ambienti diversificati: desertici, semidesertici e praterie.
Il genere comprende 154 specie tra cui:[1]
I seguenti generi sono stati inclusi nel genere Mammillaria:[1]
La coltivazione di questo genere richiede, come per tutte le piante succulente, un terreno molto poroso e drenante composto da terra con aggiunta di una percentuale variabile di materiali drenanti come lava, sabbia, ghiaia grossolana o pomice.
La posizione richiesta è soleggiata o di pieno sole a seconda della specie e le annaffiature dovranno essere regolari da aprile a settembre, per interrompersi completamente nel periodo compreso tra ottobre e marzo. Infatti, le mammillarie, come tutte le cactaceae in questi mesi entrano in una stasi vegetativa che non richiede alcuna annaffiatura.
Le specie con fitta lanosità e peluria apicale ed ascellare e/o con numerose spine hanno una maggiore tolleranza al sole diretto mentre quelle con spine rade ed ascelle nude ne mostrano una minore resistenza necessitando di esposizioni meno dirette ma pur sempre intensamente luminose. Ciò per evitare scottature e deturpazioni al fusto.
Questo genere di piante annovera specie che possono sopportare sia temperature alte in estate che basse in inverno, anche al di sotto dei 0 °C per brevissimi periodi se completamente asciutte. G. Lodi, pioniere bolognese della cactusfilia italiana, durante i rigidi inverni conservava le sue piante, per mesi, in stanze buie e fredde, al secco. Non mantenere le piante, in inverno, in locali scarsamente illuminati, è facile che esse possano eziolare.
La moltiplicazione avviene per seme. Questi vengono sparsi su un letto di sabbia mantenuta costantemente umida, soleggiata ed aerata per impedire la formazione di muffe e ad una temperatura non inferiore ai 21 °C. Per quelle poche specie che tendono ad accestire è possibile utilizzare i polloni prodotti dalla pianta. Quale che sia la tecnica che decidiate di adottare per la sua propagazione occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con sé lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi d'avere delle piante uguali alla pianta madre. Pertanto se si desidera ottenere una pianta ben precisa o non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la moltiplicazione per polloni.
Le specie del genere Mammillaria hanno due fioriture annuali, una primaverile ed una tardoestiva - autunnale. Per favorirle e stimolarle entrambe far rispettare alle piante un periodo di secco e di freddo invernale ed un periodo di secco nel mese di agosto (ciclo naturale, clima desertico)seguito, in questo caso, da nuove irrigazioni sino ai rigori dell'autunno o dell'inverno (a seconda delle località di coltivazione), quando andranno nuovamente sospese.
Mammillaria Haw., 1812 è un genere di piante succulente appartenenti alla famiglia delle Cactacee, che comprende oltre 150 specie ampiamente diffuse nell'ecozona neotropicale.
Il nome del genere deriva dal greco mamilla (mammella) in riferimento alla forma dei tubercoli più o meno grandi presenti in ogni specie.