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Squatina japonica ( Italian )

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Lo Squatina japonica Bleeker, 1858, appartiene al genere Squatina ed alla famiglia Squatinidae.

Areale

Vive nell'Oceano Pacifico Occidentale tra il 41°N ed il 19°N di latitudine. Più precisamente abita le acque del Giappone, del Mar Giallo, della Corea, della Cina Settentrionale e delle Filippine[2].

Habitat

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Questi squali prediligono i fondali sabbiosi.

Preferiscono vivere vicino ai fondali sabbiosi[2].

Aspetto

Le dimensioni massime registrate sono di 2 metri[2]. La specie è riconoscibile per alcune caratteristiche peculiari: pinne pettorali molto ampie separate da un secondo paio posto posteriormente, alette davanti alle radici lisce o poco ondulate, barbiglio semplice e spatolato. Presenta inoltre pieghe dermali ai lati della testa senza lobi. La punta più arretrata delle pinne pelviche è comunque molto avanzata rispetto alla prima pinna dorsale. Vi è una coda ipocerca molto corta. Ci sono inoltre più file di spine abbastanza grandi su tutto il dorso dalla testa alla prima dorsale, tra le due dorsali, sul muso e al di sopra degli occhi. Il corpo è marrone nerastro, con piccoli puntini biancastri. Non vi sono ocelli[2][3][4].

Conservazione

La specie è considerata molto vulnerabile[5].

Riproduzione

Si tratta di una specie ovovivipara[6].

Alimentazione

Si nutrono principalmente di animali bentici, cioè chevivono sul fondale[7].

Interazioni con l'uomo

Vengono catturati per l'alimentazione umana e per la produzione di pelle shagreen[2].

Reperti museali in Italia

Un interessante squalo ascritto a questa specie è esposto alla galleria nazionale dei Selachoidei di Avellino (si tratta di un giovane esemplare tassidermizzato).

Note

  1. ^ (EN) Squatina japonica, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d e Compagno, L.J.V. 1984 FAO species catalogue. Vol. 4. Sharks of the world. An annotated and illustrated catalogue of shark species known to date. Part 1 - Hexanchiformes to Lamniformes. FAO Fish. Synop. 125(4/1):1-249.
  3. ^ Compagno, L.J.V. and V.H. Niem 1998 Squatinidae. Angelsharks, sand devils. p. 1235-1238. In: K.E. Carpenter and V.H. Niem (eds.) FAO Identification Guide for Fishery Purposes. The Living Marine Resources of the Western Central Pacific. FAO, Rome.
  4. ^ Michael, S.W. 1993 Reef sharks and rays of the world. A guide to their identification, behavior, and ecology. Sea Challengers, Monterey, California. 107 p.
  5. ^ Cheung, W.W.L., T.J. Pitcher and D. Pauly 2005 A fuzzy logic expert system to estimate intrinsic extinction vulnerabilities of marine fishes to fishing Biol. Conserv. 124:97-111.
  6. ^ Dulvy, N.K. and J.D. Reynolds 1997 Evolutionary transitions among egg-laying, live-bearing and maternal inputs in sharks and rays. Proc. R. Soc. Lond., Ser. B: Biol. Sci. 264:1309-1315.
  7. ^ Masuda, H. and G.R. Allen 1993 Meeresfische der Welt - Groß-Indopazifische Region. Tetra Verlag, Herrenteich, Melle. 528 p.

Bibliografia

  • (EN) Squatina japonica, su FishBase. URL consultato il 02-05-2009.
  • Compagno, Dando, & Fowler, Sharks of the World, Princeton University Press, New Jersey 2005 ISBN 0-691-12072-2
  • Walsh, JH and DA Ebert. 2007. A review of the systematics of western North Pacific angel sharks, genus Squatina, with redescriptions of Squatina formosa, S. japonica, and S. nebulosa(Chondrichthyes: Squatiniformes, Squatinidae). Zootaxa 1551: 31-47.

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