Eufrasia minima (nome scientifico Euphrasia minima DC., 1805) è una pianta vascolare appartenente alla famiglia Orobanchaceae.[1]
Il nome generico deriva da una parola greca "εuφροσύνη" (= gioia, allegria, diletto, ilarità)[2], mentre quello specifico (minima) fa riferimento alle dimensioni della pianta[3][4]. Le due parole insieme significano "piccola pianta che rallegra". Il nome scientifico è stato definito dal botanico e micologo svizzero Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841) nella pubblicazione " - 3: 473. 1805" del 1805.[5]
Queste piante arrivano ad una altezza massima di 5 - 15 cm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Queste piante sono inoltre emiparassite (parzialmente parassite) e possiedono "orobanchina" un composto vegetale che provoca l'annerimento delle foglie quando sono secche.[4][6][7][8][9]
Le radici sono dei piccoli fittoni.
La parte aerea del fusto è eretta e semplice (raramente è ramificata).
In questa pianta sono presenti sia foglie che brattee (simili alle foglie), mentre sono assenti le stipole. Le foglie hanno degli apici ottusi (superiori a 90°). I bordi sono dentellati: 3 - 5 dentelli per lato con forme arrotondate, ottuse o acute. La disposizione delle foglie e delle brattee lungo il caule è opposta. Il rapporto tra lunghezza e larghezza delle brattee è di 1 - 2,5.
Le infiorescenze sono formate da singoli fiori raccolti in racemi spiciformi. I peduncoli sonosubnulli.
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e zigomorfi.
I frutti sono delle capsule clavato-compresse sporgenti dal calice con deiscenza variabile; all'apice è più o meno marginata e cigliata. I semi, con forme angolose, sono provvisti di endosperma. Dimensioni delle capsule: 3 – 5 mm.
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[11]
La famiglia di appartenenza di Euphrasia minima (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. La famiglia raccoglie 61 generi con circa 1700 specie (99 generi e 2060 specie secondo il sito APG III[12]) distribuite in tutti i continenti. Il genere Euphrasia contiene circa 170 - 350 specie.[8]
La classificazione tassonomica della Euphrasia minima è in via di definizione in quanto fino a poco tempo fa il suo genere apparteneva alla famiglia delle Scrophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist), mentre ora con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata alla famiglia delle Orobanchaceae[13]; anche i livelli superiori sono cambiati (vedi box tassonomico a destra).
La famiglia Orobanchaceae in base agli ultimi studi di tipo filogenetico è monofiletica e viene divisa in 8 gruppi. Il genere Euphrasia appartiene alla tribù Rhinantheae Lamarck & de Candolle (con 18 generi totali e 540 specie) insieme ad altri due generi importanti: Bartsia e Rhinanthus. All'interno del genere Euphrasia (almeno per le specie spontanee del territorio italiano) sono individuate due sezioni: sect. Ciliatae (le capsule sono cigliate sui margini) e sect. Angustifoliae (le capsule sono glabre).[6] La specie di questa voce appartiene alla prima sezione.
E. minima probabilmente è una specie allotetraploide e potrebbe derivare da linee filogenetiche vicine a forme nane di Euphrasia alpina Lam. e di Euphrasia hirtella Reut.; mentre altre caratteristiche come i suoi fiori piccoli potrebbero derivare attraverso ibridazione e successivi fenomeni di introgressione da specie quali Euphrasia inopinata F. Ehrendorfer & E. Vitek e Euphrasia sinuata E. Vitek & F. Ehrendorfer.[14]
Il numero cromosomico di E. minima è: 2n = 44.[15]
Tutte le specie del genere Euphrasia sono molto variabili, in particolare le specie alpine uniscono facile ibridabilità ad elevata variabilità. Sono inoltre presenti specie tetraploidi. A complicare ulteriormente la tassonomia di questo genere sono presenti anche delle forme stagionali. Anche la pianta di questa voce è variabile. Sandro Pignatti nella Flora d'Italia descrive due varietà:
Attualmente le varietà sopradescritte non sono più riconosciute e sono considerate incluse nella specie principale. A livello europeo invece sono descritte le seguenti quattro sottospecie non presenti sul territorio italiano:[1]
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]
Le differenze tra la varie specie di Euphrasia sono estremamente deboli anche a causa della variabilità di questo genere. Anche le foglie, in genere, sono soggette a varietà morfologiche, tuttavia hanno dei caratteri abbastanza specifici per cui possono essere utili per distinguere una specie dall'altra. Il disegno, a lato (tratto da Pignatti), mostra la forma delle foglie di alcune specie della sezione Cilatae.
Nella medicina popolare questa specie (e altre dello stesso genere) erano utilizzate per la cura della vista. Da qui la denominazione italiana di "Luminella".[6]
La eufrasia minima in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:
Eufrasia minima (nome scientifico Euphrasia minima DC., 1805) è una pianta vascolare appartenente alla famiglia Orobanchaceae.