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Coprinus comatus ( Italian )

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Caratteristiche morfologiche
Coprinus comatus Cappello ovoideo disegno.png
Cappello ovoideo Gills icon.png
Imenio lamelle Free gills icon2.svg
Lamelle libere Black spore print icon.png
Sporata nera Ring stipe icon.png
Velo anello Immutabile icona.png
Carne immutabile Saprotrophic ecology icon.png
Saprofita Foodlogo.svg
Commestibile

Il Coprinus comatus (O.F. Müll.), appartenente alla famiglia delle Coprinaceae, è uno dei pochi funghi commestibili del genere Coprinus. Il colore bianco del carpoforo, le numerose squame sul cappello, la taglia slanciata e spesso assai sviluppata (se confrontata ai suoi congeneri), ed il gambo leggermente più ingrossato alla base rendono questa specie facilmente identificabile. Da adulto la carne diventa deliquescente e spesso è possibile osservare del liquido nero che sgocciola dal cappello; per tale motivo questa specie, unitamente al Coprinus atramentarius, viene appellata "fungo dell'inchiostro".

Descrizione della specie

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Coprinus comatus

Cappello

5–20 cm x 3–7 cm, prima ovoidale, poi conico-campanulato, non molto carnoso.

Cuticola
inizialmente bianca e sericea, presto si frammenta in squame filamentose da biancastre a bruno-chiaro su fondo bianco, con disco centrale unito ed ocraceo.
Margine
prima involuto, presto revoluto, arricciato, fessurato, di colore nerastro e deliquescente.

Lamelle

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Dettaglio di Coprinus comatus - Lamelle

Sottili, ineguali, molto fitte, alte, tipicamente parallele, libere al gambo, prima bianche, poi passano, a partire dal filo, gradatamente a una colorazione rosa e infine viola-nerastra diventando deliquescenti.

Gambo

10-20 x 1-2,5 cm, bianco, sericeo, separabile dal cappello, liscio, cavo, cilindrico, attenuato all'apice e lievemente ingrossato alla base, radicante, decorato con sottili fibrille concolori.

Anello

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Dettaglio di Coprinus comatus - Anello

Mobile, membranoso, esile e fugace, mediano o situato alla base, bianco, a volte nerastro in maturità per il deposito delle spore.

Carne

Esigua, acquosa e tenera nel cappello, presto fibrosa nel gambo, bianca negli esemplari giovani, deliquescente negli esemplari meno giovani.

  • Odore: caratteristico, complesso, non ben definibile, comunque gradevole. Leggermente aromatico negli esemplari essiccati oppure in quelli più esposti al sole.
  • Sapore: non particolare ma gradevole.

Microscopia

Spore
da ellissoidali a ovoidali, nerastre in massa, lisce, con poro germinativo centrale, 10-14 x 6,5-8,5 µm.
Basidi
tetrasporici, 28-43 x 10-13 µm.
Pleurocistidi
assenti.
Cheilocistidi
40-110 x 15-40 µm, ellissoidali, ovoidali, oblunghi, utriformi o subcilindrici.

Habitat

Specie comune, fruttifica dalla primavera all'autunno, isolato o a gruppi numerosi, nei campi, orti, in terreni di riporto o comunque sciolti, sabbiosi e ricchi di sostanze organiche; predilige piccoli frammenti di legno in decomposizione, trucioli e segatura.

Ricostruire l'habitat per la coltivazione è abbastanza semplice in quanto è sufficiente ammassare legname sul terreno; la decomposizione della legna crea le condizioni ideali alla crescita di questa specie.

Crescita

La foto sulla sinistra mostra un esemplare maturo. Invece sulla destra si riporta lo stesso carpoforo 24 ore dopo: è possibile osservare l'inchiostro che "sgocciola" dalle lamelle.
Questo a conferma della facile deperibilità della carne di questa specie.

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Albin Schmalfuß,
disegno di C. comatus (1897)

Commestibilità

Ottimo commestibile quando tutto il carpoforo è ancora bianco, ovvero quando il fungo è giovane, immaturo e freschissimo.

Senza valore quando inizia a diventare deliquescente, vivamente sconsigliato.

Alcuni studi hanno evidenziato che questo fungo assorbe mercurio dal substrato in cui fruttifica; è opportuno pertanto consumarlo con attenzione e moderazione, anche in relazione al luogo della raccolta.[1]

Note

  • Tra i migliori funghi commestibili finché le lamelle sono candide, ma da cucinare subito dopo averlo raccolto, in quanto il colore delle lamelle muta in pochissimo tempo per effetto della produzione delle spore. Per rallentare questo processo si consiglia di staccare il gambo, mediante rotazione, al momento della raccolta.
  • Si presta ad essere cotto con burro, sale e pepe, togliendolo non appena inizia a indorarsi.
  • Si raccomanda di non consumare gli esemplari cresciuti in prossimità delle strade cittadine perché assorbono le sostanze inquinanti

Coltivazione della specie

Il Coprinus comatus viene a tutt'oggi coltivato, oltre che per scopi alimentari, anche per fini terapeutici in quanto trattasi di specie con proprietà officinali.

Si consiglia il consumo di questa specie ai diabetici per il suo effetto ipoglicemizzante.

Numerosi i siti che commercializzano la specie in questione unitamente ad altre specie più blasonate (es. Pleurotus o Champignon): il kit di coltivazione è generalmente rappresentato da una porzione di terreno contenente il micelio che deve essere mantenuto a temperatura ed umidità costante per un determinato numero di giorni, fino allo sviluppo dei carpofori.

Il Coprinus comatus var. ovatus (Muell. Ex Fr.) Gray è una specie selvatica piuttosto comune in Cina, dove appare dalla primavera all'autunno; sembra che la stessa venga tradizionalmente adoperata per calmare il mal di testa e per lenire disturbi gastro-intestinali. Un'accurata analisi chimica ha rivelato che questa varietà contiene 8 tipi di amminoacidi essenziali per l'uomo, quali l'Aspartato, l'Asparagina e la Glutammina.

Proprietà mediche

Sono stati realizzati studi scientifici per verificare il potenziale ruolo del C. comatus come modulatore antiandrogenico nella terapia delle malattie alla prostata.[2]

Attività antitumorale

Studi scientifici hanno isolato nel C. comatus composti con potenziali effetti antitumorali per il cancro al seno. L'estratto acquoso di questo fungo, infatti, ha inibito la crescita delle cellule tumorali mammarie ER + e ER-, ha indotto a morire sia le cellule ER + che le ER- (apoptosi) ed ha inibito la formazione di colonie tumorali in vitro.[3]

Una proteina alcalina denominata y3, estratta e purificata da corpi fruttiferi di C. comatus, ha mostrato la capacità di inibire una linea cellulare del cancro gastrico con una IC50 di 12 mg/mL.[4]

Una ricerca cinese ha dimostrato che le soluzioni di polisaccaridi estratti da C. comatus e somministrate a ratti hanno la capacità di aumentare l'attività del lisozima sierico, fortificando le risposte del sistema immunitario. [5]

Attività antiossidante

Nel 1957 fu isolata dal C. comatus l'ergotioneina, un tiolo metabolita con proprietà antiossidanti[6]; l'attività antiossidante è stata poi confermata da Badalyan nel 2003.[7]

Etimologia

Genere
dal greco κόπρος ("kópros") = sterco, letame, per l'habitat che prediligono le specie di funghi appartenenti a questo genere.
Specie
dal latino "comatus" = dotato di chioma, per via delle squame filamentose sul cappello che gli conferiscono l'aspetto di una "chioma".

Galleria d'immagini

Sinonimi e binomi obsoleti

  • Agaricus comatus O.F. Müll., Fl. Danic.: tab. 834 (1767)
  • Agaricus cylindricus Sowerby, Coloured figures of English Fungi or Mushrooms (London): tab. 189 (1799)
  • Agaricus fimetarius Bolton, Hist. fung. Halifax 1: pl. 44 (1788)
  • Agaricus ovatus Schaeff., Icones: tab. 7 (1762)
  • Coprinus ovatus (Schaeff.) Fr., Epicrisis systematis mycologici (Uppsala): 242 (1838)

Specie simili e varietà

Filatelia

Note

  1. ^ https://www.iss.it/documents/20126/45616/Pag1_21Rapporto96_36.pdf/cf883814-c35a-b153-5327-6840075aa252?t=1581101352168
  2. ^ N. Dotan, S.P. Wasser, J. Mahajna, The culinary-medicinal mushroom Coprinus comatus as a natural antiandrogenic modulator, in Integrative Cancer Therapies (impact factor: 2.14), vol. 10, n. 2, Kiryat Shmona, Israele, MIGAL-Galilee Technology Center, dicembre 2012, pp. 148-159, DOI:10.1177/1534735410383169.
  3. ^ Y. Gu, J. Leonard, In vitro effects on proliferation, apoptosis and colony inhibition in ER-dependent and ER-independent human breast cancer cells by selected mushroom species, in Oncol Rep., vol. 15, n. 2, 2006, pp. 417-423.
  4. ^ (ZH) L. Wu, Z. Wu, Q Lin, L. Xie, Purification and activities of an alkaline protein from mushroom Coprinus comatus, in Wei Sheng Wu Xue Bao, vol. 43, n. 6, 2003, pp. 793-798.
  5. ^ S. Li, L An, H. Zhang, Effects of polysaccharide from Coprinus comatus on activity of serum lysozyme in Kunming mouse, China, in Edible Fungi of China, vol. 20, n. 4, 2001, pp. 30-38.
  6. ^ (DE) P.H. List, Occurrence of ergothioneine in shaggy-mane, Coprinus comatus, in Arch Pharm Ber Dtsch Pharm Ges., vol. 290/62, n. 11, 1957, pp. 517-520.
  7. ^ (RU) C.M. Badalyan, A.V. Gasparyan, N.G. Garibyan, Investigation of the antioxidant activity of some basidial macromycetes, in Mikol Fitopatol., vol. 37, n. 5, 2003, pp. 63-68.

Bibliografia

  • Giuseppe Pace, L'atlante dei funghi, Arnoldo Mondadori, 1975.
  • Antonio Testi, Il libro dei funghi d'Italia, Demetra, 1995, ISBN 88-7122-636-4.
  • Carlo Papetti, Giovanni Consiglio e Giampaolo Simonini (a cura di), Atlante fotografico dei Funghi d'Italia Vol.I, Associazione Micologica Bresadola, 1999.
  • Antonio Testi, Funghi d'Italia, Giunti, 1999, ISBN 88-440-1405-X.
  • (EN) Charles L. Fergus, Charles Fergus, Common Edible & Poisonous Mushrooms of the Northeast, Stackpole Books, 2003, ISBN 0-8117-2641-X.
  • (EN) L. J. L. D. van Griensven, Science and Cultivation of Edible Fungi, CRC Press, 2000, ISBN 90-5809-143-0.
  • Riccardo Mazza, I Funghi, Sonzogno, 2000, ISBN 88-454-0991-0.
  • Ewald Gerhardt, Guida ai Funghi, Zanichelli, 2005, ISBN 88-08-19068-4.

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Il Coprinus comatus (O.F. Müll.), appartenente alla famiglia delle Coprinaceae, è uno dei pochi funghi commestibili del genere Coprinus. Il colore bianco del carpoforo, le numerose squame sul cappello, la taglia slanciata e spesso assai sviluppata (se confrontata ai suoi congeneri), ed il gambo leggermente più ingrossato alla base rendono questa specie facilmente identificabile. Da adulto la carne diventa deliquescente e spesso è possibile osservare del liquido nero che sgocciola dal cappello; per tale motivo questa specie, unitamente al Coprinus atramentarius, viene appellata "fungo dell'inchiostro".

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